Non sappiamo per quale diavolo d’accidente o magari gioco della fortuna, ma sta di fatto che ogni volta che le prefiche di qualche parte politica s’accorgono della crisi idrica, peraltro secondo la loro particolare longitudine vacanziera, ecco che a Vito Bardi basta una parolina al cielo, un selfie augurale come quello sull’adduttore di San Giuliano o qualcosa del genere che arriva quasi a fagiolo il provvidenziale scroscio d’acqua piovana.
Ora naturalmente non sappiamo quale benedetta trattativa ci sia tra il governatore e Giove Pluvio come pure nulla ci aspettiamo dal solito assessore Cicala, un vero colpo allo stomaco per il futuro dell’agricoltura lucana, ma se questi cavolo di patrioti incapaci avessero cura e pazienza di leggere il bollettino di Acque del Sud, società di gestione delle infrastrutture idriche di Basilicata, Puglia e Campania comincerebbero a sobbalzare, capendo che il tocco scaramantico del buon Bardi non basta più a risolvere i guai.
Già, perché le dighe lucane al 21 agosto dell’anno scorso contenevano poco più di 198 milioni di metri cubi e nello stesso giorno del 2025 guarda caso ne hanno 180 e con l’estate ancora in solleone. Canta Nuhell:“Rimanere a secco, a secco…”
