Si sono svolti ieri mattina, nella Chiesa Madre di Pignola, i funerali di Ferdinando Roma, l’operaio di 35 an- ni morto il 15 giugno scorso, a sei giorni dal terribile incidente sul lavoro avvenuto nell’azienda “Patrone e Mongiello” di Tito. Ferdinando era stato schiacciato da una pressa. Lascia la moglie e due figlie piccole. Un paese intero si è fermato per dargli l’ultimo saluto. Il sindaco, Antonio De Luca, ha proclamato per tutta la durata dei funerali il lutto cittadino, «in segno di profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia». Le bandiere sono rimaste a mezz’asta, e le attività si sono interrotte. Tantissime le persone presenti, in un clima di silenzio e commozione, per ricordare un uomo «amato e stimato da tutti». Una vita spezzata troppo presto, mentre cercava solo di guadagnarsi da vivere. Nell’omelia don Antonio Laurita ha sottolineato il dolore del- l’intera comunità di fronte ad una morte sul lavoro che dovrebbe essere fonte di sostentamento e dignità umana. In questi giorni tanti sono stati i messaggi di cordoglio alla famiglia. Una tragedia che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro tanto che ieri mattina alle 9 le organizzazioni sindacali hanno organizzato uno sciopero proprio a Tito Scalo e davanti alla fabbrica che ha visto la morte di Ferdinando Roma per ribadire la necessità di mettere in atto azioni concrete affinchè la sicurezza sul lavoro diventi realtà: «È inacettabie morire in questo modo».