Il consigliere della Regione Basilicata, Alessandro Galella (FdI), ha depositato una proposta di legge regionale finalizzata a rendere gratuito il servizio di trasporti locale e regionale, «ma solo per il personale delle forze dell’ordine e delle forze armate». Lo Spi della Cgil Basilicata e la Rete degli studenti medi di Basilicata contestano fortemente tale proposta di legge, in quanto più che un sostegno, sembra l’affermazione di un privilegio. «Sono anni – afferma Teresa D’Onofrio, segretaria della Rete degli studenti medi – che chiediamo che sia garantito un trasporto pubblico sicuro e sostenibile, ricevendo solo silenzio da parte dell’istituzione regionale. Nulla è stato fatto fino ad adesso per garantire l’accessibilità del trasporto pubblico alle fasce più deboli e nulla per garantire la gratuità per gli studenti che ogni giorno fruiscono del servizio. Ora apprendiamo che l’assessore Galella propone il trasporto pubblico gratuito solo per le forze dell’ordine e le forze armate e non possiamo che resta- re sgomenti. In una regione come la nostra, dove da anni il trasporto pubblico è segnato da gravi carenze strutturali, eco- nomiche e geografiche, questa proposta appare come una mossa pura- mente ideologica ed elettoralistica, lontana dalle vere necessità della cittadinanza. Troviamo profondamente sbagliato affermare poi, come si fa nel comunicato stampa di presentazione, che tale misura sarebbe “senza oneri per la finanza pubblica”. Se non si fanno pagare i biglietti, si generano inevitabilmente minori entrate che dovranno essere coperte in altro modo. È quindi scorretto e fuorviante far passare un messaggio che nega l’impatto economico di questa proposta, ribadiamo, elettoralistica, ideologica e soprattutto inutile». Per D’Onofrio «si sta mettendo in essere un privilegio per pochi, in barba ai tanti studenti, pensionati, lavoratori, che ogni giorno prendono i mezzi pubblici, pagando prezzi da capogiro. È un atteggiamento inaccettabile. La gratuità, o la riduzione delle spese in base reddituale del trasporto pubblico dovrebbe essere estesa alle fasce più deboli. Si dovrebbe aiutare chi è in difficoltà: famiglie con più figli a carico, pendo- lari e persone anziane. Questo significa varare misure di giustizia ed equità, altrimenti si tratta di privilegi selettivi per raccattare qualche voto in più». Dura la critica del segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, che aggiunge: «La Regione Basilicata smetta di fare propaganda e inizi a investire seriamente in un sistema di trasporto pubblico che sia davvero al servizio di tutti, come garanzia del diritto allo studio e alla mobilità. La proposta di legge, oltre che discriminatoria verso le fasce più deboli, come giovani e anziani, non rispetta il diritto alla mobilità quale diritto universale e non selettivo per fare clientela elettorale».