Uno spettro si aggira per la Basilicata: lo spettro del Partito Democratico, l’incubo del ritorno dei dinosauri, la paura di una stagnazione senza fine. La sonora sconfitta di Matera dove il Pd aveva prima dato e poi tolto il sostegno a Santochirico, prima dato e poi tolto il sostegno a Cifarelli nel ballottaggio con il risultato di non aver ricompattato la sinistra materana e aver lasciato che la destra vincesse le elezioni, hanno determinato le dimissioni di Lettieri e, in seguito e per l’effetto di queste, il dibattito tra le varie anime del Partito. Se, però, in prima battuta si sono confrontati soltanto i big del mondo Dem, adesso il dibattito inizia a coinvolgere anche la base.

I CIRCOLI CHIEDONO CHIAREZZA

Ad inviare una nota sono i segretari dei circoli, gli amministratori e gli iscritti dei circoli Pd di Pisticci, Marsico Nuovo, Melfi, Viggianello, Colobraro, Matera, San Giorgio Lucano, Latronico, Rionero in Vulture, Pietragalla, Grassano, Ferrandina, Tursi, Picerno, Pomarico, Salandra, Montalbano Jonico, Trecchina, Maratea, Grottole, Policoro, Ruoti, Maratea, Rivello. Una realtà piuttosto rappresentativa del territorio regionale sia per numero che per capillarità che, per completezza, mette insieme sia realtà che hanno mostrato una grande capacità di consenso (come Montalbano Jonico ad esempio) sia realtà che non sono state proprio protagoniste di grandi performances elettorali (su tutte mettiamo Matera, Melfi e Policoro che sono Città sopra i quindicimila abitanti dove il Pd ha perso le elezioni). «Il Partito Democratico di Basilicata attraversa da anni una fase di profonda difficoltà, che oggi sembra aver raggiunto un punto di non ritorno» – è l’incipit con il quale inizia la lettera della base che fotografa il punto più basso della politica della sinistra lucana e che prosegue specificando che «le recenti dimissioni del Segretario Regionale, Giovanni Lettieri rappresentano un segnale chiaro della necessità, ormai non più rinviabile, di un profondo rinnovamento» non accettando che l’ex segretario sia il capro espiatorio di un problema ben più radicato. In alcuni passaggi la nota riproduce anche i pensieri dell’ex Sindaco di Picerno quando dice che “il nostro partito regionale è stato a lungo imprigionato in dinamiche autoreferenziali, volte più a preservare equilibri interni che a costruire un’alternativa politica credibile e inclusiva” Al di fuori del solito un po’ stantio linguaggio del Partito Democratico che risente sempre dell’incapacità cronica della sinistra di superare il ‘900, il senso della nota è che dopo le dimissioni di Lettieri non si può pensare di governare il Partito con i soliti vecchi nomi già bocciati dall’elettorato e «ricomporre artificialmente un gruppo dirigente ormai privo di credibilità» palesando la «volontà di cristallizzare l’immobilismo e di escludere ancora una volta quelle tante e quei tanti che, con passione e spirito di servizio, si dedicano quotidianamente all’azione politica, troppo spesso – e intollerabilmente – tenuti ai margini dei processi decisionali e degli snodi fondamentali della vita del Partito Democratico di Basilicata». Insomma il senso della nota è che non si può tornare indietro, serve aria fresca e non si può risolvere tutto con un accordo a tavolino tra i soliti big del Pd. È una rottura senza scusanti con il sistema del Partito e con le sue gerarchie.

FRANCESCO MANCINI VUOLE IL COMMISSARIAMENTO

Sulla stessa linea Francesco Mancini, Presidente della Provincia di Matera, sindaco di Pomarico ed esponente del Pd che chiede chiaramente ad Elly Schlein di gestire attraverso una fase di commissariamento una fase di transizione finalizzata a «riprendere con rinnovato slancio il nostro percorso politico e per garantire la piena realizzazione degli obiettivi che ci siamo prefissati per la Basilicata». «Il commissariamento – aggiunge Mancini – è da intendersi come un passaggio necessario e costruttivo, in attesa di un congresso serio e democratico, nell’assicurare un futuro solido e propositivo al Pd Basilicata. Crediamo fermamente che questa scelta ci consentirà di superare tutte le criticità emerse, di sanare disfunzioni e di impostare una rotta più efficace per il raggiungimento dei nostri scopi, che sono quelli di rappresentare al meglio le esigenze e le aspirazioni dei cittadini lucani». In pratica quello che temono tutti è un accordo tra i maggiorenti del Partito che, dopo aver determinato le condizioni per la distruzione del Pd, lo riprendano in mano al solo fine di garantire se stessi.

I VECCHI E I GIOVANI

Insomma nel Partito Democratico di Basilicata va in onda l’ennesima edizione dei vecchi e i giovani, uno scontro generazionale tra una classe dirigente che ha dimostrato di saper guidare il Partito alla vittoria ma di non aver saputo garantire né il rinnovamento né la continuità e le nuove generazioni che chiedono più spazio e una nuova lettura. Matera è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Riuscirà la Schlein a dipanare la matassa? Certamente c’è grande confusione sotto il cielo ma la situazione non è eccellente.

Massimo Dellapenna

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti