Pare la sindrome dell’ammazza segretario quella in cui s’è specializzato ormai il PD lucano, tanto per parlare dello stato pietoso in cui versano i nipotini della Schlein, ormai collezionisti di figuracce, disfatte elettorali e suicidi. Ora lasciamo stare il tono surreale quanto tardivo dell’addio di Giovanni Lettieri, ma mentre come prefiche ci si straccia la veste democratica dopo peraltro averla inutilmente sbandierata, l’unico ad annusare puzza di bruciato è stato come al solito il buon Salvatore Margiotta, democratico con il tocco salutare della critica socratica, quella che è utile non a distruggere, ma piuttosto a cambiare. Eppure l’avevamo scritto solo l’altro giorno che in queste ore romane si sta apparecchiando la sconfitta materana nel peggiore dei modi e cioè con la portata a tavola d’un commissario, magari nella scelta interessata del campano Amendola ed invece la ricetta migliore da servire sarebbe quella d’un nome senza guerra, ma interno e pacificatore, in grado d’avere coscienza e volontà su come sbrogliare controversie, piccinerie e dispetti dentro un grande progetto d’alternanza civile e politica che sfratti finalmente il centrodestra. Canta Rino Gaetano:“Beneamato segretario…”