MATTEO LEPORE Sindaco di Bologna
È GIUSTO INFORMARE CON MATTEO LEPORE SINDACO DI BOLOGNA
MATTEO LEPORE Sindaco di Bologna

IL VOTO, IL REFERENDUM, NOI 

Il referendum dell’8-9 giugno 2025 si è concluso e in democrazia le regole si rispettano.
Per vincere un referendum abrogativo in Italia serve superare il quorum.
Questo non è avvenuto e quindi i proponenti hanno perso.
Almeno noi partiamo da qui, con onestà.
Più di 14 milioni di cittadine e cittadini hanno scelto di andare a votare
Hanno compiuto un atto di amore, di fiducia nella democrazia, di impegno civico.
Questo è un patrimonio importantissimo, anche perché alle elezioni politiche del 2027 vincerà chi sarà capace di mobilitare più elettori degli altri attorno a una proposta chiara e convincente.
Anche questa è democrazia, dove conta chi viene a votare
Al contrario, il Governo ha scelto la strada dell’astensionismo.
Ha deciso di non misurarsi, di nascondersi ancora una volta.
Dunque, in assenza di provvedimenti concreti su molti fronti di politica interna, essersi astenuti non basterà per trasformare il disinteresse e l’odio dei social in consenso per il 2027.
La presidente Meloni ha giocato in difesa
Una mossa da pugile che sente di non avere l’iniziativa, ma che non basta per mandare al tappeto l’avversario.
Il centrodestra di oggi è più diviso, più fragile e lei lo sa
Così come dovrebbe sapere che tra i Sì per diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ci sono anche tanti elettori di centrodestra.
C’è un punto, poi, che pochi hanno voluto ricordare.
La campagna referendaria era nata con un obiettivo duplice: difendere i diritti del lavoro e fermare l’autonomia differenziata
Il quesito su quest’ultima è stato bocciato dalla Corte Costituzionale a gennaio, nonostante 1.300.000 firme raccolte.
Se fosse passato, oggi staremmo commentando un altro scenario: probabilmente il quorum sarebbe stato raggiunto e i Sì avrebbero vinto.
Anche sulla cittadinanza. Meloni lo sa bene, tanto da avere nascosto sotto la sabbia proprio l’autonomia differenziata (a proposito che fate?)
E il centrosinistra?
Deve imparare a leggere bene questo passaggio.
Il PD ha sostenuto con convinzione e onestà i referendum, ritrovando connessione con una parte importante del proprio popolo, ma non è riuscito ancora a trasformare quella connessione in un allargamento.
Siamo presenti in molte regioni, nelle città, nei quartieri, ma è una presenza a macchia di leopardo.
Troppi legami deboli.
Serve più radicamento.
Servono alleanze sociali vere, non solo dibattito interno.
Con tutto il mondo del lavoro, con i movimenti, con le persone e i loro problemi reali, non solo quelli che vogliamo vedere.
Un dato emerge chiarissimo: il lavoro è il tema più sentito.
I quattro Sì su questo punto hanno raccolto un consenso trasversale, che probabilmente include anche elettori del centrodestra appunto
La politica deve raccogliere questa indicazione.
Con coraggio, non con risposte parziali.
Il lavoro non è solo subordinato e a soffrire sono tante categorie, di lavoro e di impresa, oltre a chi un lavoro vero non ce l’ha
Il problema poi sono i salari e i redditi che in Italia sono fortemente indeboliti dal costo della vita.
Sulla cittadinanza, il punto non è più il “se”, ma il “come” e il “chi” e questo chiede regole chiare, garanzie, una giustizia che funzioni
Non voglio scomodare politologi illustri, ma riportare quanto ho sentito in questi giorni al supermercato andando a fare la spesa.
Una parte della popolazione teme l’immigrazione, è un fatto.
Spetta a noi dare una risposta concreta.
Nel frattempo, la destra che governa da oltre due anni ha fatto poco o nulla su sicurezza urbana, marginalità, dipendenze, minori soli, scuola pubblica
Ha lasciato sguarnite le istituzioni più vicine ai cittadini.
Ha tagliato ciò che andava potenziato: giustizia, sanità, educazione, welfare, enti locali.
Il centrodestra scarica il cerino e non fa nulla per risolvere i problemi, ma alla lunga pagherà pegno per questo suo immobilismo, perché lo scaricabarile ha le gambe corte come le bugie

E poi c’è Bologna

Qui l’affluenza ha sfiorato il 48%, ben 17 punti sopra la media nazionale
Si è votato con convinzione, anche tra giovani e giovanissimi, ma non basta per vincere a livello nazionale.
Anche da noi si avvertono le inquietudini, le disuguaglianze, le domande al supermercato.
È arrivato il momento a livello nazionale di trasformare la ritrovata capacità di mobilitazione del PD e del centrosinistra tra piazze e urne in qualcosa di più grande: una costituente dell’alternativa alle destre, ma anche alla sfiducia

Una costituente della speranza

Da qualche parte bisognava pur cominciare e meglio farlo in compagnia di 14 milioni di persone che sognano e si battono per un paese migliore, più unito e più forte
Queste persone vanno ringraziate per la loro scelta di esserci e di contare, così come vanno ringraziate le centinaia di migliaia di persone che si sono attivate dalle raccolte di firme fino al voto per promuovere questi referendum.
A tutte e tutti voi oggi voglio dire, grazie, grazie di cuore 🙏
Grazie a voi le italiane e gli italiani 🇮🇹 ora sanno di avere a disposizione una nuova forza per ribaltare le cose e costruire qualcosa di buono.
❤💙
#sapevatelo2025 
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