Soprattutto nelle ultime settimane Roberto Cifarelli aveva confuso le elezioni comunali con una battaglia del movimento di liberazione di Matera da Bardi. Invece di parlare di temi cittadini è andato col megafono sotto l’ospedale, ha chiamato in soccorso Emiliano che contro il Generale aveva polemizzato per la questione idrica, aveva chiesto oltre voto per ottenere l’indipendenza di Matera da Bardi. Poco rilevava il fatto che con lui ci fossero parti importanti della maggioranza regionale, il suo refrein era tutto su un plebiscito contro il Generale.
VINCE NICOLETTI, VINCE BARDI
Se Cifarelli e la sinistra volevano utilizzare le elezioni comunali materane per dare la spallata al Governo Regionale, la spallata gli si è riporta contro. Se il voto per Cifarelli doveva essere un Plebiscito contro Bardi, possiamo dire che quello dato a Nicoletti è un Plebiscito a favore di Bardi. Nicoletti ha vinto, il centrodestra ha vinto, il Partito democratico non ha presentato neanche la lista, il M5S non è arrivato al ballottaggio, il centrodestra con i suoi simboli e la sua composizione originaria e chiara ha vinto le elezioni. Una vittoria che è della coalizione, è di Nicoletti, è di Fratelli d’Italia che ha benedetto con Donzelli la scelta del candidato Sindaco, è di Pasquale Di Lorenzo che esibiva una maglia con la scritta “vi ho purgatorio ancora” ma è soprattutto una vittoria di Bardi. Il generale è l’autentico deus ex machina della crescita politica di Nicoletti, lo ha voluto prima all’Apt, poi alla fondazione ed ora è sceso in campo per sostenerlo. Chi è stato al comitato elettorale ha potuto notare che il Governatore ha presenziato dal primo momento, era là quando ancora non erano iniziate le operazioni di spoglio e ha sostenuto la squadra per tutto il tempo. Un ultimo segnale di vicinanza dopo il grande sostegno dato durante la campagna elettorale, quasi ad indicare chiaramente che la Regione e il suo governo erano in prima linea. Bardi è stato anche il primo a complimentarsi con la vittoria annunciando subito la collaborazione tra la Regione e il Comune di Matera soprattutto in tema di turismo e sviluppo economico.
SPROFONDO ROSSO PD
Chi, invece, si è liquefatto come neve al sole è il Partito democratico. Giovanni Lettieri, subito dopo il voto, ha presentato le sue dimissioni dalla carica di segretario regionale. Lo ha fatto denunciando i personalismi che hanno impedito la riorganizzazione del partito. Una situazione evidente a tutti, esplosa già nel primo turno e manifestatasi con il l’immediata smentita del vice segretario regionale al sostegno a Cifarelli dato da Lettieri. Il quadro plastico della debacle anche morale del centrosinistra Lucano era il comitato deserto per tutto il tempo delle operazioni di voto. Come già era accaduto a Trerotola e Marrese, anche Cifarelli è stato lasciato solo durante l’analisi della sconfitta. Il Partito Democratico dovrebbe immaginare di riorganizzarsi. Siamo certi che assisteremo ad un paio di anni di discussioni sterili e guerre introduttive. Intanto De Filippo è stato tra i primi a commentare: «Giovanni ha guidato il Pd in una fase non semplice caratterizzata da grandi appuntamenti e scelte di grande complessità. Gli riconosco dedizione, generosità e grande passione. La sua esperienza continuerà ad essere importante nella comunità del Partito Democratico».
AVEVAMO ANCORA RAGIONE NOI
Ci sia consentito inorgoglirci della nostra ennesima previsione azzeccata. Avevamo detto che Bardi sarebbe stato vincente, avevamo detto che a Potenza avrebbe vinto Telesca, abbiamo detto che a Matera avrebbe vinto Nicoletti. Lo abbiamo detto quando molto dicevano il contra- rio, abbiamo avuto ragione alle elezioni regionali, a quelle di Potenza e a quelle di Matera. Non siamo dei maghi, ci limitiamo ad analizzare senza preconcetti e senza pregiudizi ideologici e a tenere un occhio sulla realtà. È quello che dovrebbero sempre fare i giornalisti, noi facciamo solo il nostro lavoro checché ne dicano quelli che ci accusano di faziosità.
Di Massimo Dellapenna