Solidarietà a La Nuova per gli attacchi. Cronache non è né di destra né di sinistra e infatti stigmatizza il comportamento dei due rappresentanti istituzionali, almeno sulla carta (Cifarelli si professa Pd ma è sostenuto da Casino e Pittella) di fazioni opposte

 

C’è un filo rosso che lega le recenti cronache di questa nostra regione: è il malvezzo, sempre più frequente e arrogante, di attaccare la stampa, e nel caso del portavoce di Cifarelli ingiuriare, quando questa non si allinea, quando osa porre domande scomode, quando – semplicemente – fa il proprio mestiere. Qualche settimana fa, la nostra redazione di Cronache Lucane è stata oggetto di un attacco becero e prepotente da parte del portavoce del candidato sindaco di Matera, Francesco Bianchi, uomo di fiducia di Roberto Cifarelli. Oggi, come leggiamo con amarezza e indignazione dalle colonne de La Nuova, è stato il turno dei colleghi di quella testata, colpiti pubblicamente dal sindaco di Muro Lucano, Giovanni Setaro, non nuovi a episodi di intolleranza, durante una manifestazione pubblica.

Purtroppo, non sono episodi isolati. Sono i sintomi di una malattia che rischia di soffocare la nostra democrazia: l’intolleranza verso la stampa non allineata, la tentazione di ridurla a megafono di chi governa, la volontà di zittire chi esercita il diritto – e il dovere – di informare, criticare, raccontare la realtà senza filtri né padroni.

Noi non ci stiamo. E oggi, con forza, lo diciamo: questa escalation deve finire. Subito.

L’ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE: LA PIETRA ANGOLARE DELLA LIBERTÀ

C’è un articolo, nella nostra Costituzione, che dovrebbe essere letto ogni mattina da chiunque ricopra un incarico pubblico: l’articolo 21. «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.» È la pietra angolare su cui si regge la nostra democrazia. È il baluardo che separa una società libera da una società oppressa. È il confine invalicabile che nessun Cifarelli, nessun Setaro, nessun potente di turno ha il diritto di oltrepassare.

La stampa è, e deve restare, il cane da guardia della democrazia. Non è un orpello, non è un fastidio, non è un accessorio da tollerare finché tace e da colpire quando osa. È il presidio della libertà, la voce di chi non ha voce, la sentinella che veglia sul rispetto delle regole, la memoria critica della comunità.

LA STORIA CI INSEGNA: SENZA STAMPA LIBERA, NESSUNA SOCIETÀ CRESCE

Basta sfogliare le pagine della storia per capire quanto la stampa sia stata decisiva nelle battaglie civili, nelle conquiste di diritti, nell’emancipazione di intere generazioni. Senza una stampa libera, non ci sarebbe stata la lotta contro le mafie, non ci sarebbe stato il riscatto del Sud, non ci sarebbero state le grandi riforme sociali. Senza stampa libera, l’Italia sarebbe rimasta prigioniera di silenzi e omertà.

Noi di Cronache Lucane lo sappiamo bene. Tra i nostri capostipiti c’è Nino Postiglione, pioniere delle radio libere, uomo che negli anni settanta ha lottato con coraggio e passione per affermare il diritto di tutti a informare e a essere informati. È grazie a uomini come lui se oggi possiamo scrivere, parlare, dissentire. E non permetteremo mai che la sua lezione venga calpestata da chi confonde il potere con l’arroganza, l’incarico pubblico con la prepotenza.

LA LINE A EDITORIALE DI CRONACHE LA DETTA LA NOTIZIA

A scanso di equivoci, vogliamo dirlo chiaro: noi siamo una vera stampa libera. non siamo allineati alla destra, come qualcuno vuole far credere. E infatti, così come abbiamo criticato Cifarelli, oggi stigmatizziamo il comportamento di Setaro, che proviene dalla fazione politica opposta, quella destra che spesso viene usata contro di noi come spaventapasseri da chi non ha altri argomenti.

E poi, diciamolo: per il vero, con Cifarelli non si capisce nemmeno bene se sia di destra o di sinistra. Lui si dichiara del PD, ma è sostenuto da Pittella e Casino che in Regione sono con il centrodestra. Insomma, una confusione ideologica degna di una soap opera, più che di una classe dirigente. Ma forse è proprio questa mancanza di chiarezza che spiega il fastidio verso la stampa indipendente: chi non ha una linea, non sopporta chi ne ha una chiara.

CIFARELLI E SETARO: CHI NON RISPETTA LA STAMPA NON È ALL’ALTEZZA DEL RUOLO

Chi attacca la stampa non allineata, chi allontana i cronisti dalle manifestazioni pubbliche, chi insulta i giornalisti solo perché fanno domande, dimostra di non essere all’altezza del ruolo istituzionale che ricopre. La democrazia non è un club privato dove si entra solo se si applaude. La democrazia è confronto, è critica, è trasparenza. E chi non lo capisce, chi teme il contraddittorio, chi vuole solo elogi e silenzi, non merita la fiducia dei cittadini.

CIFARELLI E SETARO NON ALL’ALTEZZA

Lo diciamo con fermezza: Cifarelli e Setaro hanno dimostrato, con i loro comportamenti, di non essere degni della responsabilità che il popolo ha affidato loro. Non è la stampa a dover chiedere scusa. Sono loro a dover riflettere, a dover cambiare atteggiamento, a dover imparare il rispetto che si deve a chi ogni giorno lavora per garantire la libertà di tutti.

SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI DE “LA NUOVA”

La redazione e l’editore degli Cronache Lucane esprimono la più sincera solidarietà ai colleghi de La Nuova, al giornalista Vittorio Laviano, al direttore Dario Cennamo, all’editore Donato Macchia e alla redazione tutta. Sappiamo cosa significa essere nel mirino solo per aver fatto il proprio dovere. Sappiamo che non sempre si è d’accordo, che spesso le linee editoriali divergono, che il confronto può essere aspro. Ma la libertà di stampa e di opinione non si deve perdere mai. Mai.

E lo diciamo con le parole di chi ha fatto la storia della democrazia: «Posso non essere d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo.» Questo è il nostro impegno. Questa è la nostra missione. Questa è la nostra promessa ai lettori, ai cittadini, alle future generazioni.

CONCLUSIONE: LA LIBERTÀ NON SI NEGOZIA

La libertà di stampa è come l’ossigeno: ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca. Ma quando manca, è già troppo tardi. Per questo continueremo a vigilare, a denunciare, a raccontare. Senza paura, senza padroni, senza compromessi.

Chi vuole una società migliore deve imparare a rispettare la stampa, anche quando critica, anche quando dissente, anche quando non applaude. Perché solo così la democrazia cresce, solo così la comunità si rafforza, solo così il futuro resta aperto alla speranza.

NOI, OGGI PIÙ CHE MAI, RESTIAMO FEDELI A QUESTA IDEA. E NON CI FERMEREMO!

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