«Continuano a passare i giorni e le aziende agricole sono sempre più abbandonate a se stesse». È l’amaro grido d’allarme lanciato da Confagricoltura Basilicata sull’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il comparto primario. La denuncia si concentra sull’assenza di ri- scontri concreti dopo l’approvazione all’unanimità, in Consiglio regionale, della risoluzione per fronteggiare la crisi legata al- la scarsità d’acqua e alle condizioni disastrose del- le infrastrutture. «Oramai è noto che il cambiamento climatico ci obbliga ad una programmazione», sottolinea l’organizzazione agricola. Ma nonostante l’urgenza, interventi strutturali come la riduzione delle perdite idriche – stimate in media al 65,5% secondo la stessa risoluzione – restano lettera morta. E ciò accade malgrado dati differenti siano stati forniti in Terza Commissione da Acqua del sud e dal Consorzio di bonifica. Nello stesso atto approva- to in aula si prevede la costituzione di una cabina di regia stabile, strumento essenziale per affrontare in maniera sistematica e partecipata le gravi criticità del settore. Confagricoltura chiede con forza che non si perda altro tempo: «È oltremodo urgente procedere e far partire il tavolo di confronto permanente con le organizzazioni di categoria». L’appello è diretto all’assessore regionale all’agricoltura, Luca Cicala: «Non faccia rimanere la risoluzione un esercizio di bei propositi», dichiarano dall’associazione. La richiesta è chiara: convoca- re al più presto la cabina di regia e fornire dati certi sulla disponibilità idrica per la stagione irrigua ormai alle porte. Intanto, le aziende agricole continuano a sostenere costi non più giustificabili: «Pagano il canone 660 al Consorzio di bonifica per manutenzione e ammortamento delle opere», denuncia Confagricoltura. «Ma, stante lo stato in cui versano le reti, ci chiediamo quale manutenzione e quale ammortamento?». Un’emergenza che non può più attendere. Le imprese agricole chiedono risposte, non promesse.