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PALESTINA? GAZA? PARLIAMONE CON IL DIRITTO INTERNAZIONALE ALLA MANO
{Di Maurizia De Groot Vos}
A prescindere dal fatto che condivida o meno la linea attualmente tenuta dal Governo Netanyahu nella guerra contro Hamas, dopo gli ultimi assalti antisemiti al grido di “Palestina libera” o addirittura “Gaza libera” mi sento il dovere di evidenziare alcuni elementi fattuali e di Diritto internazionale.
Sarò lunga.
Partiamo dagli elementi fattuali e numerici.
Siccome si parla tanto spesso della “innocente popolazione di Gaza” cerchiamo di capire se è davvero così.
❇️ L’iINNOCENTE POPOLAZIONE DI GAZA
Il web del dopo massacro del 7 ottobre 2023 era pieno di video nei quali si vedeva con chiarezza le manifestazioni di giubilo della popolazione di Gaza per il pogrom e massacro appena compiuti.
Oggi molti di quei video, dove addirittura si oltraggiavano cadaveri, sono spariti dalla circolazione ma sono tutti ben chiari nella mente di chi come me rimase basito da tanta collettiva crudeltà.
Qualcosa sfuggita alla censura lo troviamo qui
https://saturday-october-seven.com/
Difficile affermare che la popolazione di Gaza fosse innocente.
Prima del 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza operavano circa mille ONG, un numero davvero incredibile di operatori umanitari.
Oltre a questi, vi erano ben 36 ospedali (TRENTASEI).
Ora, è possibile che tra queste mille ONG nessuno si sia accorto che Hamas stava costruendo centinaia di Km di tunnel sotto Gaza?
È possibile che nessuno si sia accorto che sotto ognuno dei 36 ospedali Hamas stesse costruendo grandi centri operativi e di comando? Ma poi, possibile che su due milioni di persone nessuno abbia sentito i lavori della “metropolitana di Gaza”? E dopo il sequestro degli ostaggi, possibile che nessuno di queste due milioni di persone abbia visto dove li nascondevano e si sia fatto avanti? Nemmeno uno?
Davvero?
Lasciamo stare il numero delle vittime di cui conosciamo solo quello proveniente da una fonte: Hamas.
Ma possibile che siano solo donne e bambini?
Gli uomini dov’erano?
E i miliziani?
L’IDF, ben più attendibile di Hamas, afferma di aver ucciso circa 30.000 terroristi ma di questi nei numeri di Hamas non vi è traccia.
E tra i bambini che Hamas dice essere stati uccisi, ci sono anche i bambini soldato di Hamas?

E a proposito di quelle mille ONG di cui sopra, nessuna di loro ha mai detto niente di questi bambino soldato. Come mai?

Hamas ha dichiarato guerra a Israele, nel modo più crudele e vigliacco possibile.
La popolazione di Gaza non ha mai rinnegato la leadership di Hamas. MAI. Non è innocente
Per questo sono d’accordo con l’attuale linea del Governo Netanyahu?
NO, ma questo è un altro discorso.

❇️ IL DIRITTO INTERNAZIONALE

Chi oggi contesta Israele farneticando di Diritto internazionale violato, parlando di occupazione e di liberare la Palestina dovrebbe sapere che:
La Convenzione di Montevideo del 1933 delinea quattro criteri per la statualità:
1️⃣ Popolazione permanente: Israele ha una popolazione definita e continua, con comunità ebraiche e arabe residenti nel suo territorio fin dalla sua fondazione.
2️⃣ Territorio definito: i confini di Israele furono stabiliti dal Mandato britannico sulla Palestina del 1922, che includeva l’odierno Israele, la Cisgiordania e Gaza.
Questi confini furono ereditati ai sensi dell’uti possidetis juris (discusso di seguito).
3️⃣ Governo efficace: Israele ha mantenuto un governo stabile e democratico sin dal 1948, con il controllo del suo territorio e la capacità di stipulare trattati (ad esempio, accordi di pace con Egitto e Giordania).
4️⃣ Capacità di relazioni estere: Israele intrattiene relazioni diplomatiche con 165 stati ed è membro dell’ONU, dell’OMC e dell’OCSE.
Israele soddisfa tutti i criteri per la sovranità ai sensi della Convenzione di Montevideo ed è stato riconosciuto da 165 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite a dicembre 2020.

I suoi confini, fondati sul Mandato britannico del 1922 e confermati dalle Nazioni Unite nel 1949, sono giuridicamente incontestabili.

Al contrario, la Palestina non soddisfa i requisiti fondamentali per la sovranità, non gode di un ampio riconoscimento internazionale e non ha mai esercitato una sovranità effettiva su alcun territorio.
Andando nel dettaglio:
Mancato rispetto dei criteri di Montevideo
Nessun territorio definito: i confini rivendicati dalla Palestina (Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme Est) non sono mai stati concordati a livello internazionale.
Il Piano di spartizione delle Nazioni Unite del 1947 (Risoluzione 181) non era vincolante e fu respinto dagli stati arabi.
Nessun governo efficace: Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese sono entità reciprocamente ostili.
Gaza è sotto il controllo di Hamas dal 2007, mentre l’autorità dell’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania è subordinata alla cooperazione israeliana in materia di sicurezza.
Mancanza di sovranità: la Palestina non ha mai controllato i propri confini, il proprio spazio aereo o la propria valuta.
Rimane economicamente e militarmente dipendente da Israele e dagli aiuti esteri.
Per farla breve, a livello di Diritto internazionale la Palestina non esiste
La Palestina è un’aspirazione politica, non una realtà giuridica.
La recente revisione della Corte Penale Internazionale (aprile 2025) sulla posizione della Palestina sottolinea questa distinzione:
la sovranità di Israele non può essere costruita con la retorica o le risoluzioni delle Nazioni Unite.
La comunità internazionale deve riaffermare la sovranità di Israele e respingere i tentativi di delegittimarla attraverso false narrazioni sulla sovranità palestinese.
Concludendo, i cosiddetti pro-pal (o pro-Hamas) chiedono la libertà di uno stato che non esiste né sulla carta né a livello di Diritto internazionale.
La Palestina è una aspirazione, non una realtà.
Parlano di un genocidio che non c’è usando a sproposito la parola “genocidio”.
Prendono per oro colato numeri non verificabili che hanno come unica fonte un gruppo terrorista islamico.
Non condannano mai Hamas, nemmeno quando mette nero su bianco che usa vecchi, donne e bambini come scudi umani e che lo fa apposta per mettere in difficoltà Israele.
Come osservato da eminenti esperti di Diritto Internazionale, l’autodeterminazione non equivale automaticamente alla sovranità nazionale – una lezione che i palestinesi e i loro sostenitori devono ancora comprendere.
Si ringrazia Arthur A. Flower per gli spunti legali forniti

#sapevatelo2025
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