È andata a Max Pedersen, seconda piazza per Edoardo Zambanini, terzo Tomas Pitkok. Il danese Pedersen per usare un gergo caro all’ippica ha vinto la frazione per un incollatura davanti a Zambanini che ha mostrato i muscoli nel finale. Bene Pitkok al termine di una gara bella e combattuta. Con il successo di Matera Pedersen allunga in classifica generale in vista della tappa odierna che da Potenza porterà la carovana a Napoli. Con l’arrivo in via Dante nella splendida Matera si è chiusa la quinta tappa del Giro d’Italia che da Ceglie Messapica ha portato i corridori nella Città dei Sassi per un totale di 151 chilometri. I 140 partenti puntano a fare bene in una tappa bella sul piano tecnico e agonistico. Il percorso, adatto ai velocisti. Il tracciato con lievi saliscendi ha portato i corridori nei primi sessanta chilometri pianeggianti con i traguardi volanti di Massafra, Marina di Ginosa e il Km Red Bull di Bernalda, prima di salire verso il capoluogo lucano. Prima di Matera i corridori hanno superato il gran premio della montagna di quarta categoria posto nel comune di Montescaglioso a ventotto chilometri dal traguardo. I tanti appassionati lucani di ciclismo hanno potuto ammirare da vivo le gesta del ciclista lucano Alessandro Verre, di Villa d’Agri che corre in questa stagione con il Team Arkea B&B Hotels. Nella prima parte di gara i corridori hanno fatto i conti con un temporale che si è abbattuto nei primi venti chilometri di gara. La tappa è stata vivacizzata dalla fuga dei tre battistrada, Lorenzo Milesi, della Movistar, Davide Bais, della Team Polti Visit Malta e Giosuè Epis compagno di squadra di Verre. Il gruppo ha mantenuto un ritmo costante, il vantaggio dei tre ciclisti in fuga ha raggiunto i 2’40. La maglia rosa Max Pedersen si è mantenuto nelle posizioni di rincalzo ma ha comunque gestito le operazioni in gara. I ciclisti hanno spesso sfruttato le ammiraglie per dissetarsi. Gee e Clark sono costretti a fermarsi per problemi meccanici ma hanno avuto modo di rientrare nel gruppo degli inseguitori. Ottimo il lavoro di ricucitura nel gruppo della Lidl con Mosca attivo e sempre vivace. Sul traguardo volante di Marina di Ginosa a 76 chilometri dal traguardo Epis ha superato Bais e Milesi cosi come accaduto precedentemente a Massafra. In gruppo Pedersen è primo e con il quarto posto prende quattro punti. Sul tracciato di Ginosa Marina sventolano le bandiere, ivi compresa una della Palestina nel segno della pace e della speranza dei popoli in guerra. I tre in testa hanno perso una ventina di secondi su traguardo volante nei confronti del gruppo nel tentativo di studiarsi a vicenda. Dopo 120 chilometri di corsa i ciclisti raggiungono il Gran Premio della Montagna di Montescaglioso che da fiato agli atleti soltanto per cinquecento metri pianeggianti. Il gruppo procede compatto. Superata Marina di Ginosa è sempre Iacopo Mosca a tenere alto il ritmo del gruppo, il vantaggio dei tre di testa scende a 1’31’ dopo aver superato Ginosa. La media nelle prime due ore è di 43 chilometri orari. A cinquantadue chilometri dal traguardo si registra la caduta di Alessandro Pinarello e Filippo Magli della VF Group. I due si rialzano prontamente. A Bernalda, paese di Francis Ford Coppola è posto il traguardo volante che vede il successo di Epis. Il vantaggio dei tre di fuga a 46 chilometri dal termine è di 1’34 sul gruppo, la strada è bella, scorrevole e senza particolari problemi, sul traguardo volante di Bernalda il canovaccio è identico a quello di Ginosa. I tre continuano a procedere a ritmo elevato, il gruppo al momento non sembra intenzionato a recuperare terreno. Prima di giungere a Montescaglioso dove è posto il Gran Premio della Montagna i tre in fuga si studiano, il vantaggio aumenta e arriva a due minuti. Il gruppo non aumenta il ritmo. Pinarello e Magli hanno recuperato il terreno perduto tornando in gruppo. Il sole e il bel tempo costituiscono nel finale il canovaccio delle ultime fasi della gara. Vais e Milesi allungano il passo e staccano Epis. Il vantaggio dei due di testa a trenta chilometri dall’arrivo è di due minuti. I due puntano a gestire le forze, mentre il gruppo riprende Giosuè Epis a trentuno chilometri dal traguardo. Sulle rampe che portano i ciclisti al Gran Premio della Montagna di Montescaglioso Vais e Milesi tengono un ritmo costante. Kroij giunge con 3′ di ritardo a Montescaglioso. Nel gruppo il Gran Premio della Montagna fa la selezione, le pendenze, i rapporti e la fatica fanno la differenza. Moschetti si tiene nelle posizioni di vertice. Moti ciclisti vanno in difficoltà. La pendenza media del Gran Premio della Montagna è del 9%. Bais e Milesi affrontano l’erta di Montescaglioso. Il gruppo guadagna terreno e si porta a 1’17. Milesi supera Bais sul Gran Premio della Montagna. Nel gruppo si stacca Lonardi. A 15 chilometri dal traguardo il vantaggio del duo di testa è di trentasette secondi. Il gruppo mantiene un buon ritmo. A tredici chilometri il vantaggio è di 13 secondi. Il ricongiungimento avviene a dodici chilometri dal traguardo. La Baneit è davanti a tutti. Milesi e Vais rientrano in gruppo dopo quasi centoquaranta chilometri di fuga. Il gruppo si avvicina al traguardo con Milesi che resta nelle prime posizioni, nonostante la fuga e tanta stanchezza nelle gambe. Max Pedersen è attestato nelle prime posizioni del gruppo. Primus Roglic resta tra i primi dieci in gruppo. La UAE rallenta il passo, Vacek resta nelle prime posizioni del gruppo quando mancano sei chilometri al traguardo. L’andatura è veloce, lo strappo a tre chilometri dal traguardo dove le pendenze arrivano al 10% non incutono timore ai ciclisti in fuga. Le squadre dei velocisti risalgono in classifica. Il ritmo è elevato, a Matera i ciclisti vengono accolti da una folla festante. Il ritmo negli ultimi tre chilometri è elevato, Pedersen controlla le danze, gli uomini del team UAE sono attenti, Damiano Caruso attacca con Vacek e continuano a guardarsi, il ragusano è sempre attento. L’Alpecin guida il gruppo negli ultimi mille metri, nell’ultima curva i corridori tengono un ritmo elevato. Pedersen resiste e porta a casa il successo, il sesto nella corsa. «Un’emozione unica, ma anche un grande motivo di orgoglio ogni volta che arriva il Giro d’Italia a Matera». Con queste sensazioni il candidato sindaco Antonio Nicoletti ha vissuto questa giornata di festa materana, che ha visto l’arrivo della Carovana Rosa nella città dei Sassi. «In cinque anni siamo riusciti, nel ruolo di direttore dell’Apt e grazie all’impegno della Regione Basilicata, a portare quattro volte la manifestazione ciclistica più attesa e sentita d’Italia in Basilicata, e due volte a Matera, che oggi è sede dell’arrivo di tappa. Iniziative come queste danno una visibilità mondiale e promuovono il nostro territorio e le sue bellezze culturali e paesaggistiche, creano entusiasmo in tutti i cittadini». «Ancora una volta – conclude Nicoletti – andiamo a coniugare sport e benessere, turismo e sviluppo, paesaggio e bellezza».
FRANCESCO MENONNA