L’ elezione del nuovo Papa, avvenuta giovedì pomeriggio dopo il quarto scrutinio che ha designato in Robert Francis Prevost a nuovo Pontefice e Vescovo di Roma ha destato ovviamente emozione, dando nuova linfa alla Chiesa dopo la scomparsa dolorosa di Papa Francesco. Il Pontefice americano, ha subito parlato al cuore della gente accorsa in Piazza San Pietro e desiderosa di abbracciare il nuovo Papa vista la sede vacante dell’Episcopio Romano. Il mondo ha seguito con il fiato sospeso l’elezione di Papa Leone XIV tributando il benvenuto al Pontefice nato a Chicago che ha svolto una dura e intensa missione pastorale nel Sud America e in particolar modo nel Perù. Un discorso toccante, quello di Papa Leone XIV che ha avuto tanti consensi soprattutto dai leader mondiali, pronti a tributare il consenso alle parole del Pontefice. La pace, la giustizia sociale, l’apertura di ponti hanno costituito il punto nevralgico del discorso iniziale di Papa Leone XIV che ha dunque avviato la sua missione pastorale nel segno dello Spirito Santo e della Provvidenza. Una giornata intensa, legata al fondamento di Gesù, un Pontefice agostiniano che apre una fase nuova nel segno della continuità di Papa Francesco. Anche ieri mattina nella prima Omelia, tutta dedicata alla liturgia e alla teologia Papa Leone XIV ha toccato i temi nevralgici della Chiesa, la partecipazione al- la Cena del Signore, Cristo Sposo della Chiesa e una vocazione Cristologica ha accompagnato il cammino del nuovo Pontefice. La Diocesi di Potenza-Marsico Nuovo e Muro Lucano ha seguito con trepidazione i momenti precedenti all’elezione dopo la morte di Francesco e sarà al fianco del nuovo Papa nel segno dell’amore universale e della forte evangelizzazione. Monsignor Davide Carbonaro, Vescovo della Diocesi di Potenza- Marsico Nuovo e Muro Lucano ha dato il suo benvenuto a Papa Leone XIV

Cosa pensa dell’elezione di Papa Leone XIV?

«Che è un dono alla Chiesa e come ogni Papa servirà il Vangelo di Gesù di Nazareth con molta attenzione e con quella capacità della sua persona che è una figura abbastanza giovane, potrà farlo con energia e con grande speranza per tutta la Chiesa»

L’elezione al quarto scrutinio vuol dire che la Chiesa è unita?

«Certo, era concorde, noi lo sapevamo tutti, un po’ la stampa ha diffuso questa idea di una Chiesa divisa, polarizzata o cose di questo genere, ci sono diversità di pensiero ma poi la Chiesa le ritrova nel Vangelo di Gesù che è quello che da la direzione»

Papa Leone XIV vuole trovare la pace in maniera disarmata e disarmante, un discorso forte in un momento difficile?

«Si, una pace che non è legata semplicemente ai compromessi, ma è una pace che è un do- no, viene dall’Alto e da Gesù Risorto. Penso che l’atteggiamento che sia stato quello del Vangelo, quello di Gesù che entra nel cenacolo che incontra i discepoli e dice loro pace Papa Leone XIV ha voluto riproporlo a tutti i cristiani e a tutta l’umanità»

Leone è stato un discepolo di Francesco d’Assisi, quindi c’è stato un connubio tra Papa Francesco e Leone XIV?

«Si. Il nome Leone è un nome amplissimo, riporta innanzitutto la figura simbolica dei testi dell’Apocalisse dove li si dice in questo testo che a vincere è il leone di Giuda ma non è una vittoria umana, ma divina e Gesù il leone di Giuda secondo il simbolismo dell’Apocalisse che vince sul peccato e sulla morte. Noi cristiani sappiamo che il simbolo del leone è anche il Vangelo di Marco che è il primo ad essere scritto. Leone è il primo che porterà il Vangelo, il primo Vangelo della morte e resurrezione del Signore. E poi alcuni Pontefici si sono chiamati Leone, come il grande Papa Leone Magno, Leone XIII e poi anche questo discepolo di San Francesco che porta il nome di Leone».

E’ un Papa che ha parlato di sinodalità nel suo discorso accorato alla Piazza San Pietro?

«Si. E’ questa immagine che rimane così indelebile che è la continuità dell’esperienza che abbiamo vissuto fino a adesso e che è l’esperienza della Chiesa. La Chiesa da sempre, da quando ha incontrato Gesù di Nazareth è una Chiesa che vive per strada, che annuncia il Vangelo e che vive insieme»

Tra i messaggi del mondo politico internazionale spicca quello immediato del premier israeliano Benjamin Netanyahu, può essere un segnale di apertura per trovare la pace in Medio Oriente?

«E’ un segnale di apertura per tutti. Il Papa, diciamo così è una figura che parla a tutti i cuori dell’umanità che risveglia la coscienza dell’unità dell’umanità. Quindi parla a tutti i popoli, a tutti i governanti e a tutti i popoli della terra». Leone XIV ha parlato ai giovani, cosa pensa in merito? «Ne sono sicuro, in modo semplice come sa fare lui, lo farà e lo farà in modo abbondante».

FRANCESCO MENONNA

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