Le elezioni di Matera sono come la tela di Penelope, quello che un giorno vie- ne fatto la notte dopo è distrutto in un gioco infinito che non ci rende facile né raccontare né commentare né ragionare. Quello che possiamo dire è che a Matera quell’articolo della Costituzione che riconosce il ruolo dei Partiti, non vale.

FORSE IN CAMPO SANTOCHIRICO

Santochirico è come l’alta marea, scompare e riappare portandosi via fiumi di parole. Era candidato del campo progressista, poi aveva preso atto che il campo progressista non c’era più e aveva ritirato la candidatura dopo il tradizionale psicodramma del PD che vi risparmiamo. Le voci di corridoio dicono che starebbe per presentare la sua candidatura, non si sa se con una o più liste a supporto. Il condizionale è d’obbligo, il dubbio pure, nel momento in cui va in stampa il giornale non abbiamo ancora certezze, entro stamane sapremo.

IL CENTRODESTRA SENZA LA LEGA

A supporto di Nicoletti ci sono sei liste. La lista di Fratelli d’Italia che sembra la più forte grazie al lavoro di Quarto, Melodia, Giordano, Toto e tutta la classe dirigente che sembra aver pensato più al consenso verso il Partito che alle tutele per i candidati. L’altro partito presente è Forza Italia che, liberatasi dal tappo di Casino ha trovato una nuova linfa. Non c’è, invece, la Lega. Zito non è riuscito a trovare uomini sufficienti per presentare il simbolo e inserirà una decina di persone nella lista del Sindaco. Il segretario regionale Pepe avrà molto da riflettere su questo fallimento del- la sua classe dirigente materana. Oltre la già menzionata lista del Sindaco ci saranno le liste civiche costruite rispettivamente da Pasqua- le Di Lorenzo, da Rosa Mastrosimone e da Saverio Acito. Sostanzialmente il centrodestra materano è a tra- zione integrale Fratelli d’Italia considerato che Di Lorenzo viene da quel mondo e la stessa Mastrosimone si è molto avvicinata a Quarto. In pratica il dato politicoelettrole di FDI delle elezioni comunali di Matera dovrà essere desunto dal- la somma di tre liste sulle sei che compongono la coalizione

INCOGNITA PER LE LISTE DI CIFARELLI

Ancora non si sa quante liste presenterà Roberto Cifarelli. È certa la lista del Sindaco che si chiamerà Matera Democratica, così come è certa la lista di Casi- no che, però, non ha portato con sé grandi numeri provenienti da Forza Italia. Il resto è tutto in costruzione. La coalizione parla di nove liste a sostegno ma secondo alcuni ci sarebbero un po’ di difficoltà a completare le squadre. Anche qui aspettiamo le 12 di oggi per sapere il risultato finale.

IL M5S CON BENNARDI

Il Movimento Cinque Stelle dovrebbe essere l’unico partito di opposi- zione presente ufficialmente alle elezioni comunali di Matera. Il Partito di Conte prova a riportare a Palazzo di Città il sindaco Bennardi. Tra i materani il ricordo della sua amministrazione non sembra positivo ma potrebbe raccogliere consensi in tutto il mondo progressista che non vuole accettare di votare una coalizione con un esponente di Forza Italia come Casino.

PRISCO C’È

Ha già presentato la sua candidatura supportato da una lista di 32 candidati Luca Prisco. Una prova di forza che smentisce la narrazione di Volt che attribuiva la fine della coalizione alla incapacità di Mathera democratica di presentare la propria lista e che, quindi, svela il doppio gioco di Eustachio Follia. Del ritiro borbottante di Pinto abbiamo già abbondantemente scritto. Ora mancano solo le ufficialità.

UNA CORSA A QUATTRO O A CINQUE

La decisione finale di Santochirico ci farà sapere se sarà una corsa a quattro o a Cinque. Solo tre i partiti presenti alle elezioni (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Cinque Stelle) con tutti gli altri incapaci di presentare liste o mimetizzati per vergogna della propria storia o per disordini organizzativi, la coalizione di Nico- letti e la lista di Bennardi le due politicamente trasparenti, Prisco l’unica candidatura autenticamente civica, al centro il corpaccione di Cifarelli che vede a sostegno di un uomo del PD un ex esponente di Forza Italia, infine Santochirico che avrebbe voluto guidare il campo progressista ma ha dovuto fare i conti con la sua fragilità e litigiosità.

Di Massimo Dellapenna

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