Dobbiamo riconoscere che se c’è una cosa bella della statistica, anche di quella regionale, è la sua rilevanza politica per misurare l’efficacia dell’azione di governo sulla comunità o nel caso contrario per correggerne sbagli e ritardi. Ora lasciamo stare che in nome dell’amichettismo patriottico si affidino consulenze d’ogni genere, molte delle quali perfettamente inutili sotto la regolazione delle policy, come lasciamo perdere che ci sia il solito inguardabile vizio d’estrapolare qualche piccolo dettaglio, guarda caso positivo, per montarne propaganda spicciola, rimuovendo tutto il negativo, ma fregarsene delle serie storiche, quelle tanto per intenderci che analizzano archi temporali prolungati significa spacciare il malgoverno addirittura per buono. Così spulciando alla buona si scopre che dal 2019, praticamente l’inizio dell’era del centrodestra, il PIL s’è abbassato a -5,7%, l’export ha fatto peggio fino al -17,6% ed in termini di valore aggiunto s’è perso il -6,7% in agricoltura ed il -25,1% nell’industria. Dulcis in fundo anche nel boom dell’occupazione la Basilicata è finita in coda alle 10 migliori regioni. Canta Gigi D’Alessio:“Svuotando le tasche da tutti gli errori…”