C’è un silenzio che pesa più del cemento al Serpentone. Non è solo il rumore sordo dei passi sui pianerottoli consumati o il cigolio metallico degli infissi arrugginiti. È il silenzio delle istituzioni che da troppo tempo volta- no lo sguardo altrove, mentre le crepe si allargano non solo sui muri delle palazzine Ater, ma nella dignità di chi quegli alloggi li abita da una vita. Nel quartiere popolare, simbolo di una Potenza che sperava nel riscatto sociale, oggi si respira rassegnazione. Molti dei residenti di rione Cocuzzo vivono immersi in un degrado che ha il sapore dell’abbandono. L’intonaco cade a pezzi, i cornicioni pure e le infiltrazioni d’acqua si fanno largo nei soffitti. Eppure, dietro ogni porta ci sono storie di famiglie, di anziani soli, di giovani che cercano un futuro dignitoso. La domanda che rimbalza è sempre la stessa: quando l’Ater di Potenza interverrà? Quando saranno effettuati i lavori di manutenzione straordinaria che metteranno in sicurezza le palazzine di edilizia residenziale pubblica? Domande che non trovano risposta eppure tutti i gli immobili gestiti dall’Ater meriterebbero attenzione, manutenzione e verifiche puntuali. Perché dietro quelle mura ci sono vite, non numeri. Gli interventi dei Vigili del Fuoco per i pezzi di cornicione che si infrangono sull’asfalto o sulle macchine, si susseguono con una frequenza sempre maggiore e a nulla valgono le segnalazioni agli organi preposti, chi dovrebbe intervenire non lo fa e i residenti non sanno più cosa fare e a chi rivolgersi, sperano soltanto che non accada qualcosa di irreparabile. «Fortunatamente fino ad ora, nessuna persona è rimasta ferita. Non si può aspettare la tragedia, bisognerebbe intervenire prima. È da tempo che chiediamo un intervento dell’Ater ma nessuno ci ascolta. Siamo completamente abbandonati» lamentano i residenti. Servirebbe un piano di intervento concreto, servirebbe una visione che vada oltre il semplice “mettere una pezza”. Servirebbe maggiore rispetto. I cittadini non chiedono il lusso, chiedono sicurezza. Chiedono che la loro voce, troppo spesso inascoltata, venga finalmente presa sul serio. La situazione è seria e chi di dovere dovrebbe intervenire anche perchè questo è un patrimonio che, se curato, può diventare esempio di rinascita urbana. Se trascurato, continuerà a essere ferita aperta nella carne viva della città. Il Serpentone, con tutta la sua gente, non è invisibile. Lo è solo per chi sceglie di non guardare.