“Basilicata – Mongolia 2025” partirà da Picerno il 1° Maggio. In Piazza Plebiscito si è tenuto ieri un incontro pubblico per far conoscere il viaggio-progetto che percorrerà all’incirca trentamila chilometri attraverso due Continenti e quattordici Stati, per provare a costruire un ponte ideale tra culture millenarie. All’incontro hanno preso parte Margherita Scavone, Sindaco di Picerno per i saluti istituzionali, Donato Conte, founder Metis Srl con l’intervento “Credere in una visione
oltre”, il Prof. Nicola Russo, Docente, per “Il coraggio di sognare”, il Prof. Carmine Curcio, Cardiologo, “Oltre l’orizzonte: l’importanza di seguire i propri sogni”, ed infine Annalisa Romeo, Direttrice Fondazione Appennino sul tema “I sogni delle comunità come strade meravigliose da seguire” ed Antonio Curcio, Presidente WonderWay Asd Aps per la “Presentazione del progetto
Basilicata-Mongolia 2025”, già noto nel panorama sportivo per le ultra maratone nei boschi, le competizioni motoristiche attraverso l’Europa e l’Africa.

«È stata l’occasione per fare una chiacchierata piacevole all’insegna della positività, per provare a parlare di quanto è necessario per una comunità continuare a sognare, raccontando le esperienze di chi ci ha provato con successo, di chi ci prova ancora e magari lasciandoci con la condivisione del messaggio che lasciò Mario Romeo ” I sogni degli uomini, sono l’anima dei territori” – racconta Curcio- quando dici “parto dalla Basilicata per andare in Mongolia”, la gente ti guarda come se avessi detto “ho appena adottato un dinosauro”. E noi amiamo quello sguardo. Così abbiamo presentato il nostro progetto ed esposto l’auto, la Poderosa IV, una Subaru Forester del 2003, che ci accompagnerà con l’allestimento overland completo», trasformata in una vera e propria casa su ruote, che accompagnerà la spedizione in questo viaggio affascinante e non privo di insidie, così da avere piena autonomia.

Il team è la forza del viaggio: Donato De Stefano, co-pilota e documentarista, racconterà ogni momento di questa avventura, mentre un team di supporto guidato da Rocco Erario e Fabiana Russo sarà il coordinamento logistico e la post-produzione del materiale girato. È infatti prevista la produzione di un documentario che racconterà non solo il viaggio, ma anche le storie delle persone incontrate lungo il percorso. La preparazione tecnica invece della Poderosa IV è stata affidata a Dario Curcio, fratello di Antonio esperto della preparazione off-road. Nello scenario dei Monti Li Foj di Picerno, sulle rotte che consentono il traffico veicolare, la Poderosa ha effettuato i primi test off-road.
Per quanto riguarda il viaggio «30.000 chilometri o forse meno in 35/45 giorni. Per darvi un’idea, è come dire: “Oggi mi sveglio e faccio il giro dell’equatore, poi mi annoio e ne faccio un altro pezzo”. Ma cominciamo dicendo che da Picerno risaliremo lo Stivale con passaggio per le Alpi e Alpi austriache e Vienna, da lì attraverseremo Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, ed entreremo in Russia dalla Lettonia, poiché oggi è l’unico accesso possibile. In prossimità di San Pietroburgo seguiremo la Transiberiana fino ad Ulan Ude, per poi entrare in Mongolia. Qui abbandoneremo presto l’asfalto per percorrere le piste del Gobi in direzione dei Monti dell’Altai e poi del Kazakistan, per cercare di raggiungere uno degli obiettivi della spedizione: produrre una traccia georeferenziata di questo pezzo di mondo e renderla visibile su Google Maps. Non sappiamo con certezza quanti km percorreremo, poiché non essendoci strade, le variabili saranno tantissime, sappiamo, però, che troveremo un mondo affascinante e ospitale che documenteremo con attenzione e rispetto, cercando di trasferirvi emozioni e scorci mozzafiato».

Appassionato e amante delle sfide nel 2024 Curcio fonda “WonderWay”, un’Associazione di promozione sociale che trasforma un sogno personale in un progetto collettivo. L’associazione sta sviluppando collaborazioni con Enti del terzo settore per approcciarsi alla divulgazione, trasformando il viaggio in un’opportunità educativa.

«In realtà, dietro questa apparente follia, c’è un sogno più grande ed una preparazione che ha richiesto oltre un anno di lavoro intenso– spiega il Team- Tracciare una nuova rotta tra il Gobi e i monti Altai, dimostrare che i confini sono solo linee sulle mappe, scoprire che l’umanità è molto più simile di quanto pensiamo, portare un pezzo di Basilicata nel cuore dell’Asia e ritornare con un pezzo di Asia nel cuore bucolico di due scellerati lucani e sì, anche dimostrare che si può essere un po’ pazzi e tremendamente seri allo stesso tempo».

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