Presso la Sala Nino Calice di Palazzo Fortunato a Rionero in Vulture, si è tenuto l’incontro promosso dal Centro Antiviolenza Itinerante GEA di Differenza Donna.

Per l’occasione è stato proiettato il cortometraggio “Giulia ha picchiato Filippo” di Francesca Archibugi, il quale «ha offerto molteplici spunti per le numerose e profonde riflessioni che hanno animato la discussione sulla violenza maschile contro le donne: un tema tanto delicato quanto sempre più urgente -commentano dalla Casa comunale rionerese- L’Amministrazione, rappresentata dall’Assessore Cinzia Gliaschera, ha sottolineato quanto siano importanti tutti i momenti di dialogo per contrastare un fenomeno che ha radici culturali e che impone di rivedere molti aspetti della nostra epoca e della nostra società».

L’evento si è svolto alla presenza dell’Arma dei Carabinieri, del Comando di Polizia Locale, con la responsabile del Centro Antiviolenza Katia Pafundi e la moderatrice Giulia Scazzariello. «Possiamo, solo insieme, costruire un futuro più giusto, sicuro e consapevole» concludono dal Comune.

Il “Centro Antiviolenza Itinerante GEA” è un servizio gratuito che offre supporto a donne e loro famiglie in situazioni di violenza, ed è presente in Basilicata in diversi comuni. Il Centro offre ascolto e supporto psicologico, consulenza legale e sociale, sostegno alla genitorialità, orientamento al lavoro, sportelli antistalking, gruppi di auto-aiuto e ricerca di alloggi temporanei. Nato nell’ambito del Progetto GEA – Generare Empowerment e Reti Antiviolenza, realizzato da Differenza Donna e sostenuto da Fondazione con il Sud.

Il cortometraggio proiettato a Rionero, prodotto dall’onlus Differenza Donna e sostenuto da Ministro per le Pari Opportunità, Fondo Sociale Europeo per le Regioni Obiettivo Convergenza, 1° Piano Nazionale contro la Violenza di genere e lo Stalking è un docu-film sulla violenza contro le donne, raccontata attraverso un prologo di fantasia, ambientato in una scuola materna, dove un gesto sbagliato, violento e tollerato se compiuto da un maschio, diventa metafora del prevalente atteggiamento della società contemporanea nei confronti dell’universo femminile. Filippo è un bambino di tre anni che frequenta una scuola materna. Ha l’abitudine di aggredire ripetutamente gli altri bambini ma gli piace Giulia, una compagnetta carina, libera e selvaggia. Una mattina, Giulia reagisce alla prepotenza di Filippo e la sua reazione scatena il finimondo. Ma Giulia questa volta ha detto no.

Il film vede anche le testimonianze di donne che hanno subito violenza, emblematiche per le situazioni psichiche e sociali che raccontano. Le toccanti dichiarazioni di donne che hanno vissuto il dramma della violenza domestica sono esplicative di quanto sia gravemente diffuso questo fenomeno sociale.

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