Quando si tira troppo la corda, la corda si spezza». Con queste parole il Capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Na- poli ha ufficialmente aperto la crisi di maggioranza in Consiglio Regione. Il Partito di maggioranza relativa è evidentemente stanco di essere preso in giro dagli alleati e di essere chiamato a fare il donatore di sangue per interessi altrui. Il Partito di Giorgia Meloni in Basilicata ha dimostrato coerenza, correttezza e linearità in questi anni. Ha dato più di quello che ha ricevuto e ha ricevuto meno di quello che avrebbe potuto ricevere.

LE ELEZIONI REGIONALI E COMUNALI DI POTENZA

Alle elezioni regionali Fratelli d’Italia aveva la legittima aspirazione ad esprimere il Candidato alla Presidenza della Regione. Aspirazione suffragata dal consenso popolare e dalla qualità della sua classe dirigente. In quella occasione il centrodestra ha indicato la riconferma di Vito Bardi. Fratelli d’Italia senza proferire verbo ha accettato questa decisione e si è messo a disposizione della coalizione dimostrando di essere anche in Regione il Primo partito della coalizione. Alle elezioni comunali di Potenza, Fratelli d’Italia aveva l’aspirazione pari- menti legittima di indicare il candidato sindaco del centrodestra. Legittimazione suffragata dall’ampio consenso ottenuto alle elezioni regionali e dal fatto che la Lega che esprimeva il Sindaco uscente era ridotta al lumicino. La Lega ha prima imposto la candidatura dell’uscente Guarente, poi lo ha ritirato preferendogli Francesco Fanelli. Tutti ricorderanno in quell’occasione il trambusto provocato dalle dichiarazioni di Alessandro Galella e il fatto che il Partito con in prima persona il Presidente Provinciale Claps si è immediatamente adoperato per imporre a tutti il rispetto dei patti. A Potenza la non adeguata scelta del candidato sindaco leghista ha costretto il centrodestra a perdere le elezioni. FdI anche in quell’occasione si è dimostrato il primo partito della coalizione. Ora si vota a Matera. È la logica a volere che Matera sia assegnata a Fratelli d’Italia. Il partito di maggioranza relativa non può non avere almeno una candidatura apicale tra quelle che contano. Ora toccava agli altri partiti darsi un pizzico sulla pancia. Toccava agli altri partiti imporre ai riottosi la disciplina che FdI ha imposto a Galella. Va dato atto che la Lega non ha proferito verbo e si è rimesso alla volontà della coalizione.

IL TRADIMENTO DI FORZA ITALIA

Chi, invece, non ha avuto nessuna remora a, politicamente inteso, pugnalare alle spalle la coalizione e l’alleato di maggioranza è stato Forza Italia. Il partito, che a Matera si riduce alla famiglia Casino, senza nessun rispetto per la parola data, senza nessuna correttezza poli- tica, violando le regole scritte e non scritte della coalizione e della politica ha messo il rampollo del capogruppo in Regione a candidarsi contro il centrodestra, concorrendo nelle primarie del centrosinistra. Un vero e proprio volta- faccia, un’autentica mancanza di correttezza che nessuno può derubricare ad atto infantile e che nessuno può credere non sia coordinata tra padre e figlio, tra i vertici regionali di Forza Italia e gli esponenti materani del Partito. Bene ha fatto Michele Napoli, a nome di Fratelli d’Italia a dire che la misura è colma. Bene ha fatto Alessandro Galella a ribadirlo. Non abbiamo avuto mai remore a criticare Fratelli d’Italia ma questa volta non possiamo che applaudire alla decisione forte e coerente che il Partito ha assunto. In tutti questi mesi FdI ha soltanto dato. Ha dato senza ricevere. Ogni volta che era il turno del partito di maggioranza relativa di ottenere quanto di spettanza tutto veniva o rinviato o boicottato. È successo per alcune nomine della comunicazione e successo su altri versanti. Se, per esempio, Sviluppo Basilicata è in quota Forza Italia per esso si lascia l’amministratore unico, se l’Arpab deve essere assegnata a Fratelli d’Italia ecco che Forza Italia propone che si affianchi al Direttore Generale anche un Direttore Amministrativo. Sono esempi che potremmo proseguire fino all’infinito. Fino ad ora il partito del Presidente del Consiglio si è fatto concavo e convesso. Evidentemente adesso la misura è colma. Come ha detto Michele Napoli «a furia di tirare la corda, si è spezzata».

IL RICHIAMO ALLA COERENZA FDI

ha rinforzato se stesso e il suo consenso proprio su posizioni di assoluta coerenza. Il Partito non ha mai mollato di un centimetro, non ha mai immaginato di allearsi con la sinistra, si è messo all’opposizione di ogni ipotesi di maggioranze e di governi che fossero comprensivi di forze politica di sinistra. È stata la forza di Giorgia Meloni, premiata dagli alleati. Con la stessa determinazione ieri il gruppo in Regione ha chiesto agli alleati se intendono essere coerenti o vendersi al centrosinistra. «Nessuno venga a farci lezioni – ha detto Napoli riferendosi ad Aliandro – non siamo noi a partecipare alle primarie del centrosinistra», una frase chiara che da la stima e la misura della correttezza e della linearità del Partito.

CHIORAZZO APPLAUDE

Non è sfuggito ai più attenti che immediatamente dopo Napoli ha preso la parola Angelo Chiorazzo che, ricordando il fatto che in mattinata sono venute le scolaresche in aula, ha evidenziato che la stessa esigenza di chiarezza c’è anche dalle parti dell’opposizione. Perché quello che sta venendo fuori a Matera è un pasticcio brutto. Un miscuglio senza logica che confonde le ambizioni personali con le visioni politiche. Le famose primarie dei giovani vedono insieme esponenti della maggioranza in Regione (Forza Italia e Azione) con esponenti dell’opposizione come Cifarelli. Per noi che amiamo le posizioni nette e chiare si tratta di un esperimento di trasformismo e una somma di egoismi che poco hanno a che vedere con la politica. Le alleanze tra diversi, le unioni tra persone che non hanno nulla in comune sono il male della politica. Le alleanze, come hanno ricordato sia Napoli che Chiorazzo, si compongono su visioni comuni non su somme di ambizioni egoistiche e capricci personali.

Di Massimo Dellapenna

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