Alla fine il capriccioso Casino ha rotto gli indugi. Indifferente ad ogni buonsenso, lontano da qualsiasi forma di disciplina, distante dai richiami agli interessi comuni ha deciso di candidarsi alle primarie contro il centrodestra. Una scelta politicamente scellerata che, se non correttamente corretta e controbilanciata, rischia di aprire un vulnus che mai si era aperto nella coalizione di governo e che da domani autorizzerà qualsiasi esponente di centrodestra a rompere con la coalizione non appena non accontentato.
IL TRADIMENTO DI CASINO
Davanti all’impasse delle gerarchie del centrosinistra e del Pd, alcuni giovani di centrosinistra hanno autoconvocato le primarie. A queste primarie ha immediatamente dato adesione Roberto Cifarelli. Il consigliere regionale del Partito democratico, dopo un giro nelle porte girevoli del partito, è rientrato con l’evidente desiderio di candidarsi a Sindaco della sua città. Considerato che i dem ancora non decidono niente, Cifarelli ha deciso di ufficializzare la sua candidatura alle primarie autoconvocate. Fimo a qui niente di nuovo sotto il sole , è il solito teatrino malfunzionante dei dem è dei suoi alleati. La novità è che il centrodestra si è spaccato. Nicola Casino, rampollo della dinastia forzista che ha sistemato in ruoli pubblici tutta la famiglia, ha deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra. Un vero e proprio tradimento ai valori, agli uomini e alla storia del centrodestra e una pugnalata alle spalle a Fratelli d’Italia che, dopo aver mostrato tutta la sua compattezza a sostegno di candidati di altri partiti, non riceve lo stesso trattamento quando deve candidare il proprio segretario regionale.
IL PADRE E IL FIGLIO
Come anche le pietre sanno, il centro candiderà a sindaco di Matera Piergiorgio Quarto, segretario regionale del Partito di maggioranza relativa. Una scelta che, per l’autorevolezza del personaggio, avrebbe potuto determinare anche una netta vittoria al primo turno senza il voltafaccia della famiglia Casino che crede di poter utilizzare il centrodestra come cassaforte personale. Sia chiaro, siccome non siamo nati ieri, sappiamo già che Michele Casino formalmente dichiarerà di sostenere Quarto, di non essere in grado di controllare il figlio. Sia chiaro siamo certi che la Casellati dirà che le colpe dei figli non possono ricadere sui padri. Sia chiaro, anche, che queste sono delle prese in giro che nascondono il vecchio metodo mercantile e la vecchia teoria dei due forni che la famiglia Casino pratica da troppo tempo e che nessuno è in grado di arginare per mancanza di spina dorsale. I partiti del centrodestra, se vogliono, per opportunità o per ignoranza potrebbero anche fingere di accettare o addirittura accettare questa patetica versione dei fatti. Noi che non abbiamo oneri politici ma abbiamo rispetto della nostra intelligenza non siamo disponibili ad accettare questa narrazione favolistica. Se Michele Casino fosse veramente in contrasto con il figlio avrebbe solo un modo per dimostrarlo ed è candidarsi come capolista di Forza Italia nella lista al Comune di Matera dimostrando così di non avere nulla a che spartire con le bizze del figlio. Il resto sono favole. Quello che resta fino ad oggi è che Michele Casino, dopo aver incassato qualsiasi cosa per sé e per la sua famiglia, utilizza il figlio per far perdere la coalizione che gli ha dato tutto. Questo è francamente vergognoso
FDI PARTITO SERIO
In tutto ciò non può non essere evidenziata la serietà di Fratelli d’Italia. Il partito del presidente del Consiglio, malgrado fosse il primo partito, ha accettato di lasciare sia la candidatura alla presidenza della Regione che quella a sindaco di Potenza in nome degli interessi della coalizione. In tutte e due i casi lo ha fatto superando i mal di pancia di qualcuno e zittendo i dissidenti. Lo ha fatto in nome degli interessi collettivi, concetto che evidentemente la famiglia Casino e Forza Italia ignorano.
Di Massimo Dellapenna