È di queste ore la proposta dei colleghi di Coldiretti che condividiamo». Scrive testualmente così Confagricoltura Basilicata. Per chi conosce i rapporti tra le due organizzazioni agricole, la loro legittima concorrenza al primato e la differente visione che le due associazioni hanno dell’agricoltura, questa è già una notizia. Così, a memoria, possiamo dire che è rarissimo trovare un comunicato in cui una delle due dà pienamente ragione all’altra. Trovare una nota di Confagricoltura che dice che condivide la proposta di Coldiretti è un po’ come trovare un comunicato della Cgil che dà ragione all’Ugl o viceversa.

TUTTI CONTRO CICALA

Cosa unisce le due organizzazioni agricole che sono da sempre rivali? L’insipienza politico-amministrativa di Carmine Cicala. L’assessore all’agricoltura, infatti, davanti all’emergenza irrigua che è già iniziata e che si prospetta drammatica per i prossimi mesi si limita ad una seria ridicola e surreale di “faremo”, “vedremo”, “stiamo studiando”. Caio Mario, oltre un secolo prima della nascita di Cristo, disse «io so, o Quiriti, che alcuni, dopo essere stati eletti consoli, cominciarono a leggere le imprese degli antenati e i precetti d’arte militare dei Greci: uomini che agiscono alla rovescia, perché nel tempo il comandare viene dopo l’essere». Evidentemente Cicala rientra, a pieno titolo, negli uomini fatti alla rovescia descritti dal Console Romano che, prima chiedono il comando e, dopo averlo ottenuto, si preoccupano di cercare di comprendere cosa si deve fare, quali sono gli strumenti che si hanno e come ci si deve comportare nell’azione per risolvere i problemi. Mentre l’agricoltura muore ed è talmente in crisi da mettere insieme Coldiretti e Confagricoltura, il medico Cicala studia. Forse sarebbe stato il caso di studiare il sistema agricolo lucano, i suoi problemi e le possibili soluzioni prima di chiedere di fare l’assessore all’agricoltura. In cinque anni di comoda presidenza del Consiglio Regionale, tra una passeggiata e l’altra, il nostro assessore avrebbe potuto peritarsi di studiare. Non lo ha fatto e ora non sa cosa fare. Resta in collegamento con il Governo mentre perde il contatto con la realtà, si preoccupa di analizzare mentre i fatti accadono. Ne abbiamo viste di tutti i colori nella nostra lunga storia di commentatori politici ma una scenetta del genere, onestamente, non l’abbiamo mai vista prima. Se, poi, si aggiunge che Cicala è responsabile del dicastero omologo al ministero nel quale il suo stesso partito ha posto il suo migliore uomo e si somma a questo che alcuni dei massimi esponenti di FDI lucani (l’on. Mattia e il segretario regionale Quarto) sono tra i massimi esperti di agricoltura in Basilicata, lo scenario corrisponde ad un’opera buffa. Cicala ha sicuramente preso le preferenze, è stato il primo eletto ma, evidentemente, questo non basta per sapere cosa fare. Forse è il caso che il Partito da cui proviene inizi ad immaginare una exit strategy per il nostro eroe della supercazzola prima di trovarsi tutte le organizzazioni agricole sotto la Regione a protestare insieme contro la sua inettitudine. La stessa Fratelli d’Italia che a livello nazionale grazie a Lollobrigida è diventato un punto di riferimento condiviso dell’intero comparto agricolo, in Basilicata grazie all’ozioso cianciare di Cicala rischia di diventare il bersaglio dell’intero settore primario.

I PROBLEMI SI AFFRONTANO

Le precipitazioni sono state quest’anno un po’ maggiori dell’anno passato ma, comunque, non sufficienti. Al di là di ciò che si pensi del cambia- mento climatico e non è nostra capacità affrontare un tema sul quale tutti gli scienziati del mondo lavorano alacremente a cercare spiegazioni e soluzioni, è evidente che la storia dell’umanità e del- la sua civiltà va avanti proprio perché l’uomo è stato in grado di realizzare opere capaci di affrontare le emergenze e le ciclicità naturali.

DECOLLANZ, PEPE E CICALA

Mentre Cicala aspetta di capire cosa fare, accanto a lui in Giunta siede Pasquale Pepe. L’ex sindaco di Tolve, a differenza del fratello del Sindaco di Viggiano, è in grado di agire e non ha necessità di studiare in ritardo per cercare di capire cosa fare. Pepe ha la delega per la gestione dell’acqua e delle infrastrutture idriche e possiamo dire con assoluta certezza che, non solo davanti all’emergenza idrica dello scorso autunno ha fatto tutto ciò che era necessario fare ma anche che si è adoperato per fare in modo che ci fossero risposte strutturali. Insieme a Decollanz, collega di partito di Cicala e amministratore di Acqua del Sud spa, ha lavorato affinchè la capacità del- l’invaso della Camastra fosse aumentato. L’autorità competente ha dato il via libera grazie al lavoro di chi, sapendo cosa fare, si è messo anche a farlo e noi, quindi, possiamo ben sperare che situazioni come quelle che si sono vis- sute ultimamente non si ripeteranno più. Ci chiediamo perché Cicala non abbia almeno l’umiltà di chiedere aiuto e consiglio al suo collega di giunta Pepe o al suo collega di partito Decollanz. A noi, francamente, dei giochi di potere dentro Fratelli d’Italia lucana e delle logiche che hanno messo alla guida dell’agricoltura uno che dopo un anno ancora deve studiare per capire, poco ci interessa. A noi piacerebbe che gli agricoltori del metapontino, del vulture e di tutta la Basilicata possano svolgere la propria attività serenamente con l’acqua di cui hanno bisogno. Caro Cicala, se non ci hai capito niente chiedi consiglio a Quarto, a Mattia, a Pepe, a Decollanz magari a Lollobrigida, fatti mandare un tutore, un educatore, un insegnante personale che ti spieghi di cosa si occupa l’assessorato che occupi ma smettila di sollazzarti e di cercare di rabbonirci con supercazzole premature nei comunicati stampa. Non sei il conte Mascetti e questa non è un’opera cinematografica.

CONTRO GLI OPERATORI NON SI GOVERNA

Noi, che restiamo ammirati dalle capacità di governo di Giorgia Meloni e dei suoi ministri e che non possiamo non apprezzare l’operato straordinario di Lollobrigida e dei suoi uomini di fiducia come Decollanz. Noi che non possiamo che evidenziare quanto sia stata fattiva l’azione di Pepe nell’affrontare la situa- zione della Camastra non possiamo che chiedere a Fratelli d’Italia di Basilicata se intenda continuare a governare l’agricoltura lucana contro gli agricoltori. Noi crediamo che non sia né giusto né utile, noi crediamo che non sia possibile proseguire in questa direzione. I nostri sono sempre consigli non pagati, non richiesti e che, ovviamente, non saranno mai ascoltati ma ci sentiamo comunque di darli. Purtroppo, però, “quos vult Iupiter perdere, dementat prius”. A noi resterà l’amara considerazione di dire: «Ve l’avevamo detto».

Di Massimo Dellapenna

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti