Manca solo l’ufficialità ma le indiscrezioni che provengono dai comitati promotori dei referendum e dal Governo lasciano credere che le elezioni amministrative di primavera si terranno domenica 25 e lunedì 26 Maggio con un turno di ballottaggio da tenersi l’8 e il 9 giugno con una ipotesi di election day che accorpi ad uno dei due turni delle comunali anche quello dei referendum. In Basilicata l’elezione più importante è quella di Matera che è anche l’unico comune nel quale si voterà con il doppio turno. Gli altri comuni al voto sono Bernalda, Irsina e Montalbano Jonico per la provincia materana, Atella, Lavello, Senise e Tolve per la provincia di Po- tenza. In nessuno di essi il Sindaco è arrivato a fine mandato naturale e, quindi, si tratta soltanto di elezioni anticipate anche se differenti sono i motivi che ne hanno determinato la conclusione non naturale. A Bernalda, Irsina, Montalbano Jonico e Tolve si torna al voto per le elezioni in Consiglio Regionale di Tataranno, Morea, Marrese e Pepe. A Senise, Lavello, Matera ed Atella sono state, invece, le fratture tra i sindaci e le rispettive maggioranze a determinarne lo scioglimento.
MATERA QUARTO CERCA LO SFIDANTE
Nella città dei Sassi, dopo le parole chiarificatrici di Casellati il centrodestra ha trovato compattezza intorno a Piergiorgio Quarto. Come tradizione del centrodestra le bocche sono ancora cucite, non ci sono le infinite discussioni che caratterizzano il campo progressista che, in realtà, non riesce a trovare una prospettiva unitaria neanche nelle strategie nazionali ma tutte le nostre informazioni oltre che la logica della politica protende nell’immaginare che sia il Segretario Regionale di Fratelli d’Italia a giocarsi la fascia tricolore nella città materana. Accanto a Quarto è certa la presenza di tutti i partiti del centrodestra ma non è ancora chiaro se la coalizione si schiererà secondo la “formula Bardi” che prevede la presenza anche dei centristi di Italia Viva ed Azione. Per adesso è tutto in divenire con questi ultimi che si muovono nel tentativo di costruire una coalizione autonoma per poi, eventualmente, convergere al secondo turno. Il sistema elettorale lo permette, storicamente ha sempre vinto le comunali materane chi aveva alleati in più al ballottaggio ma la prudenza suggerisce che si faccia di tutto per provare a ricompattare la coalizione. Il centrosinistra, invece, è nel caos più totale. Le primarie sono state prima annunciate e poi ritirate, ora tornano di nuovo come ipotesi anche se non è chiaro chi parteciperà e, quindi, quale sia il perimetro della coalizione. Molto probabilmente non ci sarà il Movimento Cinque Stelle. Il Partito di Conte proprio nei giorni scorsi ha preso ufficialmente le distanze dal centrosinistra dichiarando di non partecipare alla manifestazione per l’Europa del 15 Marzo convocata dal PD e dai suoi alleati perché non condivide le politiche di riarmo. Una posizione che evidenzia le distanze culturali e politiche tra il PD e il M5S e crea una lacerazione che non è soltanto tattica ma anche profondamente culturale e strategica tra i due potenziali pilastri del campo largo ma che pone in evidenza l’esistenza di due sinistre fortemente distanti. Vedremo cosa accadrà in campo nazionale ma certamente questo non aiuta le chiarificazioni nella Città dei Sassi. In verità a Matera il M5S ha ragioni più che logiche per non volersi apparentare con il PD. Quest’ultimo, infatti, è stato determinante nel- lo scioglimento del Consiglio Comunale e nella caduta dell’amministrazione. Fuori dal Partito Democratico ma sempre in area di sinistra si muove ormai da tempo Santochirico che punta a costruire intorno a sè una coalizione. Pare quindi che il centrosinistra possa presentarsi addirittura con almeno 3 coalizioni indipendenti l’una dall’altra.
LE ALTRE ELEZIONI
Per quanto sembra di capire se appare abbastanza scontato il risultato delle elezioni di Bernalda, Irsina e Tolve dove i sindaci uscenti hanno goduto di un consenso quasi plebiscitario tale da rendere probabile una successione morbida, interessanti, per profili diversi sembrano le elezioni di Lavello e Montalbano Joni- co. Nella città vulturina cinque anni fa il centrodestra candidò Carnevale che ora non gode più della fiducia dei partiti di riferimento. Per questo motivo lui prova a muoversi da solo e si agita tanto sui social. Vedremo se sarà in grado di costruire una li- sta e quale risultato otterrà. Centrodestra e centrosinsitra dovrebbero essere compatti con due liste civiche con la coalizione di governo che pare aver aggregato intorno a sé tutti i partiti che sostengono l’esecutivo Bardi. Resta ancora da chiarire cosa faranno gli uomini del M5S e cosa faranno Carretta e Liseno. Nella città Jonica, invece, le elezioni sono un test politico sia per Marrese sia per il centrodestra. Il Consigliere Regionale del PD, candidato alla Presidenza della Regione ed ex Presidente della Provincia è stato eletto le ultime volte con consensi amplissimi, alle ultime elezioni si avvicinò al 90% per cui sembra fortemente probabile che riesca a far eleggere il suo attuale vicesindaco Giuseppe Di Sanzo. Le elezioni, però, non sono così scontate perché il centrodestra è riuscito a ricompattarsi intorno alla figura di Marcello Maffia e può contare sul contributo fattivo di personalità di primo piano di Fratelli d’Italia come il segretario provinciale del Partito Michele Giordano che è stato uno dei protagonisti della stagione di opposizione a Marrese ed anche uno di quelli che più ha lavorato per l’ipotesi unitaria. Nella città che ha visto anche in tempi dove non era scontato in Basilicata, l’alternanza di amministrazione di centrodestra e di centrosinistra è un test politico molto importante.
Di Massimo Dellapenna