Il 2024 è stato un annus horribilis per l’emergenza idrica in Basilicata. Lo afferma Piero Marrese, capogruppo di Basilicata democratica nel Consiglio regionale, che denuncia le gravi difficoltà vissute sia dalle famiglie che dalle imprese agricole. Il settore primario, in particolare, è in ginocchio da mesi, con perdite economiche pesanti e un futuro sempre più incerto. «La crisi idrica si è attenuata solo grazie alle precipitazioni degli ultimi mesi – spiega Marrese – ma il livello degli invasi è ancora insufficiente per affrontare la primavera e l’estate. Ci sono tutti i presupposti per una nuova, drammatica siccità, che rischia di dare il colpo di grazia all’agricoltura lucana». La richiesta di interventi strutturali è chiara: investimenti nelle infrastrutture idriche e un piano di ammodernamento delle reti per ridurre la dispersione d’acqua. Un’esigenza sottolineata più volte con interrogazioni e mozioni in Consiglio regionale, ma rimasta inascoltata. Nel Metapontino e a Montalbano Jonico gli agricoltori, esasperati, si sono organizzati nel Comitato Emergenza Idrica AgriSinni, chiedendo risposte concrete. Marrese riconosce il ruolo attivo della categoria: «Il Comitato ha posto richieste legittime per salvaguardare aziende che garantiscono il sostentamento di centinaia di famiglie e producono le eccellenze agricole del nostro territorio». Dall’amministrazione regionale, però, arrivano segnali contrastanti. Se il vicepresidente della Giunta, Francesco Pepe, ha mostrato apertura e si è impegnato a considerare le istanze del Comitato, lo stesso non si può dire per l’assessore all’Agricoltura Alessandro Cicala. «Continua a mostrare orecchie da mercante – accusa Marrese – e non ha mai partecipato agli incontri con agricoltori e istituzioni locali». Un atteggiamento giudicato inaccettabile dal capogruppo dem, che sottolinea il peso dell’agricoltura sul PIL lucano e l’effetto domino che un collasso del settore potrebbe generare sull’intera economia regionale. «Chi riveste incarichi istituzionali ha il dovere morale di rispettare gli agricoltori. Siamo in un momento critico per l’approvvigionamento idrico e far finta di nulla potrebbe condurci a una crisi devastante in estate». L’appello finale è diretto all’assessore Cicala: «Non può continuare a fuggire dalle sue responsabilità. Incontri subito cittadini e autorità locali per lavorare insieme a soluzioni concrete prima che sia troppo tardi»