Dobbiamo ammettere, anche con un certo godimento, che stavolta la politica non ci ha ammorbato con le sue maniere soporifere, anzi spesso e volentieri ha perfino superato in misura massima le aspettative folkloristiche che pure avevamo in testa. Così dopo aver fatto diventare l’acqua un’emergenza e ridotto le cure a liste d’attesa e dopo aver rimpicciolito il PIL ad una bazzecola insignificante ed in aggiunta messo di mezzo anche il mal d’export a -42,4% era fondamentale per le magnifiche e progressive sorti della povera Basilicata che si levasse in suo soccorso la lezione d’alta economia tenuta dal forzista Ferdinando Picerno. Ora lasciamo stare che non gli abbiano creduto nemmeno gli elettori, visto che da trombato è stato tristemente ripescato al Consiglio regionale come scaldapoltrona per via dell’assessorato infioccato a quell’altro disastro forzista di Francesco Cupparo, peraltro a processo per fatti gravi, ma come si fa a pontificare che la “pandemia ha evidenziato le criticità del sistema sanitario”, quando anche prima c’era lo sprofondo, manco il Fortunato Picerno fosse stato beatamente a spassarsela sulla Luna. Canta Checco Zalone:“Pandemia se te ne vai via lavo i piatti in pizzeria…”

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