Riguardo all’artigianato a vocazione turistica, la Basilicata è tra le 10 regioni ita liane che nel 2024 ha fatto registrare una percentuale di incidenza superiore alla media nazionale. Sul versante dell’offerta, alla fine del 2024 le imprese artigiane operanti in settori core di attività interessati dalla domanda turistica sono 186.781, pari al 14,9% dell’artigiana to totale, e danno lavoro a 500.647 addetti. L’analisi territoriale evidenzia che a livello regionale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica rappresenta ol peso delle imprese artigiane in settori core interessati dalla domanda turistica sull’artigianato per regione (fine 2024) tre un quinto delle imprese artigiane della regione in Sicilia con il 21,0% ed a seguire, con valori superiori alla media nazionale del 14,9%, si posizionano Campania con il 18,6%, Calabria con il 18,5%, Marche e Sardegna entrambe con il 17,5%, Lazio con il 17,4%, Toscana con il 17,1%, Provincia Autonoma di Bolzano e Basilicata entrambe con il 15,9% e Puglia con il 15,1%. È quanto emerso dal focus sull’economia turistica contenuto nel report “Economia e imprese del turismo. Le tendenze e i territori” predisposto da Confartigianato in colla borazione con Sistema Imprese e Patrimoni Territoriali, Comunità Locali Turismo. A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra a Fermo l’incidenza più alta, pari al 29,3%, quota doppia ri spetto alla media nazionale; seguono, con quota superiore ad un quinto, Palermo con il 23,4%, Agrigento con il 22,7%, Firenze con il 22,2%, Reggio Calabria con il 21,8%, Arezzo con il 21,4%, Catania e Messina entrambe con il 21,0%, Siracusa con il 20,6% e Caltanissetta con il 20,4%. «La domanda turistica ha rimarcato Confartigianato nel rapporto – è di particolare importanza in un contesto caratterizzato da una domanda interna penalizzata dalla stretta monetaria e da una politi ca fiscale prudente, che espone ad un minore dinamismo la spesa per interventi a favore dell’economia, tra cui quella per il turismo».