L’arcivescovo, Monsignor Davide Carbonaro ha aperto il Giubileo nelle Concattedrali di Muro Lucano e Marsico Nuovo. «Niente come l’amore ai nemici ci permette da discepoli di Gesù, di fare quel salto qualificante che rende vere e belle le nostre esistenza. Quello proposto da Gesù è un autentico pellegrinaggio al cuore dei fratelli e delle sorelle che hanno ferito le nostre vite. Il primo passo che apre al desiderio del bene per sé e per l’altro» sono state le sue parole.

A Muro Lucano, fedeli, cittadini giunti dai paesi limitrofi, Sindaci dell’area e istituzioni civili e religiose della zona pastorale di Muro, si sono ritrovati presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. A latere delle celebrazioni, Padre Thomas racconta a Cronache l’emozione e l’importanza dell’evento: «Sono giunti in tantissimi da Bella, Castelgrande, Baragiano, Ruoti, Balvano. Ed è stato un evento riuscito davvero molto bene, tanto che la Cattedrale era affollata da oltre 600 persone, con tanti rimasti anche in piedi».

Poi il Parroco entra nel dettaglio: «In questo Giubileo 2025, per scelta di Papa Francesco, non si parla delle porte, infatti solo a Roma le quattro Basiliche papali hanno aperto le loro porte. In generale invece, in questo Giubileo, si parla del “pellegrinaggio”, ovvero del riprendere la dimensione dell’essere tutti pellegrini su questa terra. Il momento più bello e significativo di questo Giubileo, è stato difatti il pellegrinaggio dietro la croce, come anche il logo riprende. I pellegrini e le comunità dunque si mettono in cammino dietro la croce. E così anche noi, partendo da Sant’Andrea Apostolo, siamo saliti in Cattedrale seguendo la Croce, e qui è stata aperta la Chiesa Giubilare (e non la porta), ma la “meta giubilare”. Ogni gruppo di pellegrini che arriverà a Muro Lucano, partirà dunque dalla Chiesa di Sant’Andrea o dal Battistero -in cui il 23 aprile1726 San Gerardo Maiella, Patrono della Basilicata riceve il Sacramento del Battesimo- e salirà verso la Cattedrale. Qui si terrà la professione di fede e la santa Messa. Al centro di questo Giubileo vi è dunque lo spirito di fratellanza, il pellegrinaggio vero dell’incontrare l’altro. Ogni volta che varchiamo la soglia di casa, è quella la vera “porta” da varcare con spirito cristiano».

Giunti in Cattedrale dunque, «vi è stato il suono del corno, che annunciava il Giubileo ebraico, in quando l’etimologia risale a Jobel, che significa “corno di ariete”, che annunciava la gioia. Dopodiché il Vescovo è entrato in Cattedrale, e dietro di lui tutti noi, professando la fede e facendo memoria del Battesimo».

La Cattedrale di Muro fa parte di un complesso monumentale che si estende accanto al castello, costituendo con esso l’acropoli della città. La Cattedrale risale al 1009 ma è stata ampliata e resa maestosa nei secoli XVIII e XIX. Fu riaperta al culto nel 2017, totalmente trasformata dal terremoto del 1980 che ha completamente distrutto la cupola e le volte affrescate ma ha riportato alla luce degli ambienti sotterranei, tra cui una cripta con stalli ad emiciclo, scolatoi o putridarium. Presenta inoltre alcune opere di pregio artistico, come affreschi, tele, statue, argenteria, marmi, opere in legno.

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