Un importante appuntamento attende oggi il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano, con “Archeologia e Braille: Epigrafi in Codice”.
In occasione della Giornata Nazionale del Braille, l’Associazione Archeoworking, in partenariato con la Rete Museale Statale della Basilicata e in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-Sezione di Potenza, promuove l’intervento didattico “Archeologia e Braille: Epigrafi in Codice”, aperta al territorio. «L’evento – spiegano gli organizzatori- ha l’obiettivo di sperimentare una diversa forma di conoscenza mediante l’esplorazione aptica e di analizzare il messaggio dei manufatti epigrafici attraverso la trascrizione in Braille. L’attività odierna si svolge dalle ore 10:00 alle ore 12:00, presso il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano, in Via del Seminario».
Il Codice Braille ha fatto la storia e oggi permette alle persone con disabilità visiva di tutto il mondo di comunicare oltre alle lettere anche i numeri, i segni di interpunzione e i simboli matematici, informatici, musicali e chimici, e di descrivere opere d’arte. Istituita il 3 agosto 2007 grazie alla Legge 126/2007, la Giornata rappresenta un momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone con disabilità visiva, e vede ovunque iniziative ed attività aperte al pubblico.
A Muro Lucano, il laboratorio didattico “Archeologia e Braille: epigrafi in codice” è promosso dalla Rete Museale Statale della Basilicata e nel corso dell’evento, a cura dell’Associazione Archeoworking, saranno analizzate e trascritte in Braille le principali iscrizioni epigrafiche del Museo che nasce con la finalità di far conoscere ad un vasto pubblico, istituti scolastici e turisti, la storia antica del territorio del Marmo-Platano-Melandro. Il Museo è ospitato nel Seminario Vescovile che costituisce con la Cattedrale, l’Episcopio e la Curia un unico complesso monumentale e che con l’adiacente Castello, sulla sommità dell’abitato di Muro Lucano si configura come vera e propria Acropoli. L’edificio del Seminario fu istituito nel 1565 ad opera del Vescovo Filezio De Cittadinis immediatamente dopo la conclusione del Concilio di Trento e rappresenta il più antico Seminario della Basilicata. Oggi il Museo ospita 3 sezioni dedicate rispettivamente ai risultati degli scavi condotti nell’importante insediamento di Baragiano, alla fase lucana del territorio con i reperti relativi al centro antico di Raia San Basilio, nel territorio murese e al santuario ellenistico di c.da Fontana Bona di Ruoti e al processo di romanizzazione dell’area, grazie alle testimonianze provenienti dalle numerose ville individuate nel territorio, di cui sono esposti i ricchi mosaici. Infine una sezione a sé è dedicata al mestiere dell’archeologo, allo scavo stratigrafico, alla decifrazione delle storie che la terra racconta a chi cerchi di interpretare il suo linguaggio.