«L’evento clou del 2025 sarà la sua inaugurazione. Questa sarà l’emblema e l’indicatore chiave del lavoro svolto con lungimiranza, passione e costanza». Sono le parole di Luca Festino, Sindaco di Palazzo San Gervasio, parole che ha pronunciato sul finire del dicembre 2024, in merito all’avanzamento dei lavori di “Recupero e Restauro della Domuns Federiciana” (Castello), «un lavoro che consegnerà alla nostra storia, in maniera prospettica, un simbolo identitario che, intriso di grande orgoglio, rappresenta l’appartenenza alla nostra amata terra».

A distanza di qualche settimana, anche Michele Mastro, Assessore comunale, ragguaglia sui progressi dei lavori, pubblicando le foto dello storico immobile.

Facendo un passo a ritroso, fu il Presidente della regione, Vito Bardi, a tagliare il nastro per l’avvio dei lavori nel 2023, «una giornata particolare quanto straordinaria alla presenza delle Autorità Militari, Civili, Religiose e Associazioni.  Il sogno del restauro e del recupero della Domus Federiciana “del nostro Castello Marchesale” diventa realtà grazie ad un imponente finanziamento di Euro 2.500.000,00 deliberato dalla Giunta regionale – in data 24 agosto 2022, importo necessario per poter finalmente godere e fruire tutti di questo meraviglioso maniero monumentale, del quale la nostra cittadina e l’intera area dell’Alto-Bradano deve fare vanto e tesoro» asseriva Mastro.

Il Castello marchesale o Palatium Regium, è un edificio fortificato risale all’epoca normanna, mentre il suo riattamento fu quasi certamente fatto eseguire su progetto dell’imperatore Federico II. La sua costruzione, come Palatium Regium, risale al 1050 circa, ed aveva prima forma quadrata, tipica degli edifici militari normanni, con due torrioni ai lati a pianta quadrata che sono poi andati distrutti. Vi erano anche quattro bifore e una trifora centrali simili a una loggia, che poi vennero murate; in seguito il primitivo disegno architettonico fu completamente modificato. Il castello fu prima destinato a residenza di campagna dei principi normanni e come luogo di caccia e di svago degli Svevi (domus solatiorum); in seguito fu usato come posto di vedetta e di difesa del territorio ricco di boschi e di pascoli contro i Saraceni che giravano ancora nella vicina Puglia o contro i Bizantini che combattevano contro i Normanni, come attestano cronisti coevi. Oggi, la Domus Federiciana è sempre più vicina a nuova vita, restituendo ai residenti di Palazzo, così come a tutto il territorio lucano, un tesoro di storia e cultura.

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