È GIUSTO INFORMARE

176° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ROMANA

del 1849, una delle pagine più significative del Risorgimento italiano e del Costituzionalismo internazionale.

9 Febbraio 1849 – Viene proclamata la Repubblica Romana

I protagonisti di quella breve esperienza, che si concluse il 4 luglio dello stesso anno, sognavano un’Italia unita e gettarono le basi per uno Stato libero, repubblicano e democratico.

Molto prima del 1861 (anno della proclamazione del Regno d’Italia) e del referendum del 1946 (che proclamò la nascita della Repubblica Italiana).

{Mazzini ~ Saffi ~ Armellini}


L’Emilia-Romagna ha vissuto da protagonista il Risorgimento, in Emilia, con la Repubblica Cispadana, che nel 1797, a Reggio Emilia, diede vita al primo tricolore.

Ispirato ai valori di libertà, uguaglianza e fraternità della Rivoluzione francese, e con la Romagna, che, dalla fine del Settecento, fu uno dei centri nevralgici del movimento repubblicano e risorgimentale.

Qui, nei mesi successivi alla caduta della Repubblica Romana, iniziò la trafila garibaldina, con la Romagna che accolse Giuseppe Garibaldi in fuga.

Un secolo dopo, nel pieno della lotta antifascista, i valori ispiratori riaffiorarono con forza nella Resistenza partigiana, portando alla nascita della Costituzione repubblicana, il cui impianto democratico è sorprendentemente vicino a quello della Costituzione della Repubblica Romana.

Se la Repubblica Romana aveva disegnato uno Stato moderno, lo Statuto albertino, approvato pochi mesi prima e rimasto in vigore fino al 1948, pochi decenni dopo, consenti di fatto l’ascesa del fascismo, che non ebbe bisogno di abrogarlo o modificarlo per instaurare la dittatura.


In un momento storico in cui le riforme costituzionali e le rinnovate spinte localistiche legate all’autonomia
differenziata rischiano di minare i fondamentali dei principi repubblicani e dell’unità d’Italia, in Emilia-Romagna abbiamo scelto di rafforzare la nostra legge sulla memoria, che presto, oltre alla storia del Novecento, valorizzerà anche quella del Risorgimento.

Alcuni articoli dalla Costituzione della Repubblica Romana che possono essere d’ispirazione anche per i giorni nostri.

I – La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.

Il – Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità; non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.

IV – La repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.

V – I Municipi hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.

VI – La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello stato è la norma del riparto territoriale della repubblica.

Art. 2 – Si perde la cittadinanza […] per servizio militare presso lo straniero, senza autorizzazione del governo della Repubblica; l’autorizzazione è sempre presunta quando si combatte per la libertà d’un popolo.

Art. 33 – Tre sono i consoli. Vengono nominati dall’Assemblea a maggioranza di due terzi di suffragi. […]

Art. 34 – L’ufficio dei consoli dura tre anni. […]

Nessun console può essere rieletto se non dopo trascorsi tre anni dacché uscì di carica.

Art. 49 – I giudici nell’esercizio delle loro funzioni non dipendono da altro potere dello Stato.

🔹PRESIDENTE Regione Emilia-Romagna
MICHELE DE PASCALE

Oggi si celebra un capitolo molto importante e purtroppo poco conosciuto della nostra storia: il 176° anniversario della Repubblica Romana del 1849, una delle pagine più significative del Risorgimento italiano e del Costituzionalismo internazionale.

I protagonisti di quella breve esperienza, che si concluse il 4 luglio dello stesso anno, sognavano un’Italia unita e gettarono le basi per uno Stato libero, repubblicano e democratico, molto prima del 1861 (anno della proclamazione del Regno d’Italia) e del referendum del 1946 (che proclamò la nascita della Repubblica Italiana)

La Repubblica Romana si fece interprete dei principi di libertà, uguaglianza e giustizia sociale, incarnati nella sua Costituzione, che per un secolo rimase il modello più avanzato al mondo per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.

L’Emilia-Romagna ha vissuto da protagonista il Risorgimento, in Emilia, con la Repubblica Cispadana, che nel 1797, a Reggio Emilia, diede vita al primo tricolore, ispirato ai valori di libertà, uguaglianza e fraternità della Rivoluzione francese, e con la Romagna, che, dalla fine del Settecento, fu uno dei centri nevralgici del movimento repubblicano e risorgimentale.

Il forte radicamento delle idee di Giuseppe Mazzini e il profondo spirito rivoluzionario della popolazione fecero sì che la Romagna fosse tra le prime a rispondere alla chiamata della Repubblica Romana.

Qui, nei mesi successivi alla caduta della Repubblica Romana, iniziò la trafila garibaldina, con la Romagna che accolse Giuseppe Garibaldi in fuga.

Un secolo dopo, nel pieno della lotta antifascista, i valori ispiratori riaffiorarono con forza nella Resistenza partigiana, portando alla nascita della Costituzione repubblicana, il cui impianto democratico è sorprendentemente vicino a quello della Costituzione della Repubblica Romana.

Se la Repubblica Romana aveva disegnato uno Stato moderno, lo Statuto albertino, approvato pochi mesi prima e rimasto in vigore fino al 1948, pochi decenni dopo, consentì di fatto l’ascesa del fascismo, che non ebbe bisogno di abrogarlo o modificarlo per instaurare la dittatura.

In un momento storico in cui le riforme costituzionali e le rinnovate spinte localistiche legate all’autonomia differenziata rischiano di minare i fondamentali dei principi repubblicani e dell’unità d’Italia, in Emilia-Romagna abbiamo scelto di rafforzare la nostra legge sulla memoria, che presto, oltre alla storia del Novecento, valorizzerà anche quella del Risorgimento

In occasione del 176° anniversario dalla proclamazione della Repubblica Romana, avvenuta in Campidoglio nella storica data del 9 febbraio 1849, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina ospiterà una serie di eventi celebrativi nel corso del fine settimana

Le celebrazioni saranno avviate, sabato 8 febbraio, alle ore 16 nella sala dell’assedio del museo, con un convegno dedicato all’attualità della Repubblica Romana dal titolo

Un filo che non si spezza. La Repubblica Romana 1849, oggi

promosso dall’ANVRG in collaborazione con l’Associazione Mazziniana Italiana e d’intesa con il museo.

Per quanto effimera, la Repubblica Romana è stata un evento cardine nella storia d’Italia e d’Europa che ha segnato con i suoi ideali di libertà e democrazia una pagina fondamentale nel tracciare al destino degli italiani la via per un allora impensabile futuro di unità e modernità.

Valori, questi, non solo eroicamente difesi sul Gianicolo dalle forze della Reazione ma idealmente racchiusi nelle parole di altissimo profilo civile degli articoli della sua Costituzione, promulgata e decaduta nello stesso giorno sotto la violenza delle armi degli assedianti.

Tra i relatori Mara Minasi per il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Pietro Finellidell’Università di Pisa, Elena Musianidell’Università di Bologna e Marco Marinucci dell’Associazione Mazziniana – Sezione La Terza Roma. L’incontro sarà coordinato da Fabio Pietro Barbaro, Presidente della Sezione Romana dell’ANVRG

Domenica 9 febbraio alle ore 10 la deposizione della corona commemorativa da parte di rappresentanti di Roma Capitale, Città Metropolitana e Regione Lazio, nell’area di Porta San Pancrazio antistante il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina (area pedonale di Piazzale Aurelio) sarà seguita, alle ore 10.30, da una cerimonia commemorativa a cura dell’Associazione Garibaldini per l’Italia, dell’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe Garibaldi e dell’ANG – Associazione Nazionale Garibaldina.

Alle cerimonie parteciperà la Banda del Corpo della Polizia Municipale di Roma Capitale che eseguirà i brani più noti legati all’epopea risorgimentale e garibaldina.

Alle ore 11.30 è prevista una visita guidata speciale promossa dal Museo dal titolo “Roma, Repubblica, Venite!”, una passeggiata rievocativa dei fatti e personaggi più significativi della Repubblica Romana del 1849 che si svolgerà nel Parco degli Eroi lungo la Passeggiata del Gianicolo, tra il museo e il Faro degli Italiani.

La visita, della durata di un’ora e mezza, è gratuita con prenotazione obbligatoria e in caso di pioggia sarà effettuata all’interno del museo.

INFO e PRENOTAZIONI. GRATIS


Informazioni

Luogo: Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina

Orario: Sabato 8 febbraio 2025 Sala dell’assedio del museo

Incontro alle ore 16.00 Un filo che non si spezza. La Repubblica Romana 1849, oggi

Domenica 9 febbraio 2025 – Area antistante del museo (area pedonale di Piazzale Aurelio)
alle ore 10.00: cerimonia istituzionale di Roma Capitale
dalle ore 10.30-11.30: cerimonia commemorativa
alle ore 11.30: visita guidata
con prenotazione obbligatoria

Biglietto d’ingresso gratuito e libero

Informazioni: Prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni 9.00-19.00).

Tipo: Evento|Manifestazioni

Prenotazione obbligatoria: Sì

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176° anniversario della proclamazione della Repubblica Romana del 1849

08/02 – 09/02/2025

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina

Sabato 8 febbraio 2025 Sala dell’assedio del museo alle ore 16.00: un evento di approfondimento dedicato all’attualità della Repubblica Romana dal titolo Un filo che non si spezza. La Repubblica Romana 1849, oggi, promosso dall’ANVRG in collaborazione con l’Associazione Mazziniana Italiana e d’intesa con il museo.
Relatori:
Dott.ssa Mara Minasi, Responsabile Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Pietro Finelli dell’Università di Pisa, Elena Musiani dell’Università di Bologna e Marco Marinucci dell’Associazione Mazziniana- Sezione La Terza Roma; coordina Fabio Pietro Barbaro Presidente della Sezione Romana dell’ANVRG

Domenica 9 febbraio 2025 – Area antistante del museo (area pedonale di Piazzale Aurelio)
alle ore 10.00: cerimonia istituzionale di Roma Capitale con deposizione della corona commemorativa congiunta da parte di rappresentanti di Roma Capitale, Città Metropolitana e Regione Lazio
dalle ore 10.30-11.30: cerimonia commemorativaa cura dell’Associazione Garibaldini per l’Italia, dell’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe Garibaldi e dell’ANG – Associazione Nazionale Garibaldina
Interventi e deposizioni di corone di alloro alla memoria e discorsi rievocativi del fatto storico; cerimonie con il supporto musicale di accompagnamento fornito dalla
Banda del Corpo della Polizia Municipale di Roma Capitale con brani risorgimentali più noti legati all’epopea risorgimentale e garibaldina.
alle ore 11.30: partenza visita guidata speciale (con prenotazione obbligatoria) promossa dal Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina dal titolo

Roma, Repubblica, Venite!

Una passeggiata rievocativa dei fatti e personaggi più significativi della Repubblica Romana del 1849 nel Parco degli Eroi lungo la Passeggiata del Gianicolo, tra il museo e il Faro degli Italiani.
In caso di pioggia la visita sarà effettuata all’interno del museo.

9 Febbraio 1849 – Viene proclamata la Repubblica Romana

Il biennio 1848-49 fu uno di quei momenti in cui la scintilla della rivoluzione e della ribellione si accese in tutta Europa. Lo spirito nazionale venne riscoperto in quelle regioni del vecchio continente in cui l’identità nazionale era più forte e coesa da un punto di vista storico. Uno dei casi più particolari dei moti del ’48 e dei suoi risvolti fu quello della penisola italiana e di Roma in particolare, dove tra l’entusiasmo generale, il 9 febbraio del 1949 venne proclamata la Seconda Repubblica.

Nel gennaio del 1948 la città di Palermo insorse contro il governo borbonico di Napoli, da qui seguì un’insurrezione anche nella capitale dei Borbone, che costrinse il re Ferdinando II a promettere la Costituzione, successivamente promulgata l’11 febbraio dello stesso anno. Nello stesso giorno, Leopoldo I di Toscana concesse la Costituzione a sua volta, sotto la pressione generale dei suoi sudditi. Alla fine del mese di febbraio, anche a Parigi, i moti portarono alla proclamazione della Seconda Repubblica. Durante i primi giorni di marzo, il 4, anche Carlo Alberto di Savoia si trovò costretto a concedere lo Statuto Albertino ai piemontesi. Il 13 marzo anche Vienna venne travolta dai moti che portarono alla caduta politica di Metternich. Il giorno dopo il papa, a sua volta, concesse lo statuto. È invece datata 18 marzo l’inizio delle cinque giornate di Milano.

Proprio lo scoppio di quelle che saranno le cinque giornate di Milano diedero un’ulteriore spinta agli spiriti patriottici degli italiani in tutta la penisola: tra il 21 e il 24 marzo Leopoldo II inviò il proprio esercito verso la città milanese per dare man forte contro gli austriaci; mentre Carlo Alberto guadò il Ticino in direzione Verona. In questo primo momento di euforia sembrò che anche il papa Pio IX si fosse schierato con la causa patriottica, infatti permise la partenza da Roma per Ferrara di un contingente militare guidato da Giovanni Durando, una divisione di 7.500 uomini, la quale era fiancheggiata da circa 4.000 volontari dei corpi franchi, seguiti a loro volta da un’altra divisione di Guardie Civiche  e di volontari della Legione dei Volontari Pontifici, a sua volta formata da circa 7.000 soldati. A questi si aggiunsero i 16.000 soldati napoletani e qualche altro migliaio di toscani. Ma dopo le prime battute Pio IX, con l’Allocuzione al concistoro condannò la guerra contro l’Austria, capendo che in caso di vittoria solo lo stato sabaudo ne avrebbe tratto benefici. La delusione per molti patrioti romani fu cocente.

La situazione a Roma iniziava a farsi molto delicata e tesa: il papa cercò di raddrizzare la situazione affidando nuovi incarichi di governo, il primo Mamiani e il secondo a Odoardo Fabbri, ma entrambi fallirono nell’amministrazione del territorio romano. I livelli di tensione arrivarono al culmine quando il ministro Pellegrino Rossi venne assassinato, in quel momento il pontefice ebbe la dimostrazione di non poter più controllare la Città Eterna e si rifugiò a Gaetasotto la protezione di Ferdinando II. 

Senza un governatore per Roma, fu convocata l’Assemblea costituente, la quale indisse le elezioni per la fine del gennaio 1849 dove vennero eletti 149 rappresentanti del popolo, nonostante le scomuniche del papa. L’Assemblea aveva come presidente Giuseppa Galetti e come vice presidente Aurelio Saffi e Luigi Masi; i lavori cominciarono il 5 febbraiocon l’obbiettivo di formare un governo. Giuseppe Garibaldi propose di votare senza tanti complimenti formali, ma l’opinione genarle fu quella di seguire la corretta prassi parlamentare e si dovette attendere la notte tra l’8 e il 9 febbraio 1849 per il voto (118 voti favorevoli, 8 contrari e 12 astenuti), ma finalmente alle prime luci dell’alba del 9 la nacque ufficialmente la Repubblica Romana.

Malgrado il generale fallimento dei moti del 1848 e degli avvenimenti del 1849, l’esperienza della Repubblica Romana fu di fondamentale importanza per la penisola e per i romani in generale: lo spirito nazionale e patriottico era più forte che mai e nel giro di trent’anni se ne avrà la dimostrazione.

#sapevatelo2025 

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