รˆ GIUSTO INFORMAREย 
NOSTALGIA RALLY DI BASILICATA ย 

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“Ricordo come fosse oggi il 28 gennaio del 1972: una giornata trionfale che chiudeva una settimana di corsa entrata nella storia. Eravamo partiti da Almeria senza che nessuno ci degnasse di uno sguardo: tutti erano concentrati sulle Porsche, con i loro dirompenti motori da quasi 300 cavalli, e soprattutto sui francesi padroni di casa, con una pattuglia di Alpine destinate senza discussione al successo finale.
Noi, poveri italiani di casa Lancia, semplicemente non esistevamo. Lo sentivamo dire di continuo: ยซMa cosa vogliono fare, al Montecarlo, con quella piccola Fulvia HF senza potenza e con una meccanica di vecchia concezione?ยป. Lโ€™aria di supponenza nei nostri confronti era palpabile, come gli sguardi di compatimento che gli altri piloti lanciavano a Sandro, la cui immensa classe non sarebbe mai bastata per vincere. Come i sorrisi ironici che i navigatori spedivano in direzione di Mario, da tutti chiamato โ€œil Maestroโ€ e costretto invece a prendere lezioni.
Ricordo le Porsche e le Alpine, superate una dopo lโ€™altra: schiantate contro la montagna, immobili con la trasmissione distrutta.
Ecco a cosa serviva la vecchia meccanica di casa Lancia: non a correre piรน forte di tutti, ma a non fermarsi mai. A superare qualsiasi ostacolo, a restare in strada quando gli altri volavano sul ghiaccio infido. Vecchia scuola? Sรฌ, vecchia scuola: e come ci avrebbero detto i francesi di lรฌ a poco, โ€œchapeau!
Da molti anni rivolgo il mio sguardo ormai stanco alle auto che mi circondano in quello che per me รจ il garage piรน bello del mondo: vedo le Stratos, imbattibili per chiunque, vedo le Delta piรน volte campioni del mondo, vedo la D50 del 1955 che, lโ€™anno dopo, avrebbe vinto il titolo mondiale di F1 con Manuel Fangio e lo scudetto Ferrari appiccicato sul cofano. In pochi lo ricordano, ma nel terzo mondiale di casa Ferrari batteva un cuore Lancia. Sento dire che la storia non fa vendere auto: ma se qualcuno avesse il coraggio di raccontarla, la nostra storia, forse sarebbe diverso. Scusate la divagazione, ma voi siete i miei ragazzi e potete capirmi.

๐๐ฎ๐ž๐ฅ ๐Ÿ๐Ÿ– ๐ ๐ž๐ง๐ง๐š๐ข๐จ ๐๐ž๐ฅ ๐Ÿ๐Ÿ—๐Ÿ•๐Ÿ, ๐ฌ๐ฎ๐ฅ ๐ญ๐ซ๐š๐ ๐ฎ๐š๐ซ๐๐จ ๐๐ข ๐Œ๐จ๐ง๐ญ๐ž๐œ๐š๐ซ๐ฅ๐จ, ๐ง๐ž๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐ง๐จ ๐ฉ๐ž๐ง๐ฌ๐š๐ฏ๐š ๐ฉ๐ข๐ฎฬ€ ๐š๐ฅ๐ฅ๐ž ๐€๐ฅ๐ฉ๐ข๐ง๐ž ๐ž ๐š๐ฅ๐ฅ๐ž ๐๐จ๐ซ๐ฌ๐œ๐ก๐ž: ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ข ๐ ๐ฅ๐ข ๐ฌ๐ ๐ฎ๐š๐ซ๐๐ข ๐ž๐ซ๐š๐ง๐จ ๐ฉ๐ž๐ซ ๐ฅ๐š ๐ฌ๐œ๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐š ยซ๐‹๐š๐ง๐œ๐ข๐š โ€“ ๐ˆ๐ญ๐š๐ฅ๐ข๐šยป ๐œ๐ก๐ž ๐ฌ๐ฎ๐ฉ๐ž๐ซ๐š๐ฏ๐š ๐œ๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐จ๐ ๐ง๐ข ๐ฉ๐ซ๐จ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ข๐œ๐จ ๐ฅ๐š ๐ฅ๐ข๐ง๐ž๐š ๐๐ข ๐š๐ซ๐ซ๐ข๐ฏ๐จ..

RALLY DI MONTECARLO 28 GENNAIO 1972 TRIONFO โ€œLANCIA~ITALIAโ€ CON SANDRO MUNARI/MARIO MANNUCCIย 


Eravamo entrati nella leggenda: ๐’๐š๐ง๐๐ซ๐จ ๐Œ๐ฎ๐ง๐š๐ซ๐ข, ๐Œ๐š๐ซ๐ข๐จ ๐Œ๐š๐ง๐ง๐ฎ๐œ๐œ๐ข ๐ž ๐ข๐จ, che con il mio muso rosso e nero dai grandi fari ho tagliato il traguardo un attimo prima di voi. Giusto il tempo di far passare il piccolo motore 1600 progettato da Ettore Zaccone Mina prima che arrivassero le vostre gambe, le vostre braccia, il vostro cuore.

Vi stringo in un forte abbraccio, con l’amore di sempre e per sempre, Fulvia. La vostra Fulvia HF, la numero 14

๐.๐’. ๐๐ฎ๐ž๐ฌ๐ญ๐จ ๐š๐ซ๐ญ๐ข๐œ๐จ๐ฅ๐จ ๐žฬ€ ๐๐ž๐๐ข๐œ๐š๐ญ๐จ ๐š ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ข ๐ช๐ฎ๐ž๐ฅ๐ฅ๐ข ๐œ๐ก๐ž ๐ฉ๐ž๐ง๐ฌ๐š๐ง๐จ ๐œ๐ก๐ž ๐ฅ๐ž ๐š๐ฎ๐ญ๐จ ๐š๐›๐›๐ข๐š๐ง๐จ ๐ฎ๐งโ€™๐š๐ง๐ข๐ฆ๐š. ๐Œ๐š ๐ฌ๐จ๐ฉ๐ซ๐š๐ญ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ ๐š ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ข ๐ช๐ฎ๐ž๐ฅ๐ฅ๐ข ๐œ๐ก๐ž, ๐ฌ๐›๐š๐ ๐ฅ๐ข๐š๐ง๐๐จ, ๐ง๐จ๐ง ๐ฅ๐จ ๐œ๐ซ๐ž๐๐จ๐ง๐จ ๐ฉ๐จ๐ฌ๐ฌ๐ข๐›๐ข๐ฅ๐ž.”

Porto di Montecarlo, 28 gennaio 1972 – Premiazione dei vincitori del 41ยฐ Rallye Automobile Monte-Carlo
Sandro Munari e Mario Mannucci su Lancia Fulvia HF con la famosa scritta LANCIA-ITALIA voluta da Cesare Fiorio e l’equipaggio femminile (10ยฐ assoluti) Pat Moss-Elisabeth Crellin su Alpine in livrea Aseptogyl

Rivivi da dentro l’abitacolo della Fulvia n. 14 la storia di questa mitica edizione del Rallye di Monte-Carlo col romanzo di Mattia Losi

“L’incredibile corsa”ย 


#sapevatelo2025

 

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