La sala del Consiglio comunale di San Chirico Raparo è stata sede del terzo incontro per «continuare a immaginare il racconto del territorio e dell’abbazia di Sant’Angelo al Raparo insieme alla comunità».
Dalla Casa Comunale spiegano: «Nel primo incontro, bambini, maestre, genitori e nonni ci hanno restituito il loro sguardo sulle ricchezze, i valori, le azioni prioritarie su cui investire. Nel secondo incontro, con associazioni, adolescenti, imprenditori abbiamo ricostruito fabbisogni delle organizzazioni e dei viaggiatori, leggendoli insieme alle opportunità. Ci siamo chiesti insieme che cosa caratterizza il luogo ideale in cui vorremmo abitare e quali sfide dovremo prepararci ad affrontare: come incentiviamo una ampia partecipazione a un progetto di sviluppo condiviso? Di quali talenti e di quale sviluppo abbiamo bisogno?»
Nel terzo incontro dunque, i partecipanti si sono ritrovati «con le risposte che ci siamo già dati e sulle domande ancora aperte. Ripartiremo dalle ricchezze individuate nei paesaggi naturali, nelle tradizioni, nelle devozioni religiose, nelle pietre e il tufo del centro storico, dai bisogni sociali e da quelli espressi dal viaggiatore. Una serata per disegnare le esperienze e le narrazioni che presenterà l’abbazia insieme alla rete di risorse del territorio e alle persone. Un laboratorio per esercitarci a progettare in rete mettendo a sistema gli sguardi differenti che compongono una comunità e che la arricchiscono».
I laboratori sono coordinati con l’utilizzo del metodo HumanLab.
In questo terzo laboratorio Humanlabitaly di co-progettazione, «un grazie va alle organizzazioni e ai cittadini che con il loro contributo hanno fatto emergere la ricchezza del patrimonio culturale e naturale da valorizzare – conclude il Sindaco Vincenzo Cirigliano- Dai sentieri di montagna alle erbe officinali, dal tartufo al miele, dalla sartoria alle sorgenti, dalle chiese alla devozione religiosa, dalla ginestra alle biblioteche, dai casolari ai palazzi storici: stiamo costruendo insieme la rete umana, imprenditoriale, sociale necessaria a proporre in maniera autorevole l’esperienza di visita di San Chirico Raparo. Ci stiamo preparando per raccontare agli altri il nostro territorio, partendo da una riscoperta che dobbiamo fare innanzitutto noi dei nostri luoghi familiari. Affinché ognuno possa diventare custode e ambasciatore del territorio. Grazie a HumanLab, grazie a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo e creato nuove connessioni. Nelle prossime settimane, nuovi appuntamenti per continuare a progettare insieme. Il cittadino sarà sempre primo protagonista per la destinazione ospitale e per costruire insieme il modello San Chirico Raparo intorno al nostro Monumento Nazionale».