MAURIZIO CARDEA
Non era facile guidare la Procura di Potenza dopo il lascito del bravo Francesco Curcio,
mandato a Catania per combattere le storiche famiglie mafiose dei Santapaola-Ercolano e
dei Mazzei, eppure non s’è preso un attimo di tregua pur d’assicurare legali e così ha subito contestato la vendita fraudolenta di titoli di studio
ed abilitazioni non solo agli organizzatori, ma anche alla ridda furbastradei beneficiari. La sua fisiognomica giudiziaria promette davvero bene per gli assetati di giustizia.
ROCCO LEONE
Dopo il rinvio a giudizio sulla sanità lucana e di cui è stato uno dei peggiori assessori, al
pari di Fanelli, è svanito nel nulla, manco fosse un fantasma di fratellino d’Italia e nonostante
il subentro indecente in Consiglio regionale da scaldapoltrona. Nella scorsa legislatura le sue metafore, da quella pandemica sul paziente
uno con la pastasciutta in mano a quella in fuorionda boccaccesco sui gargarismi di pisello hanno fatto il giro d’Italia e reso la politica lucana
una barzelletta.