L’abbiamo sfacciatamente già confessato d’aver avuto un soprassalto d’euforia fin all’erotico giudiziario per aver appreso dal CSM in motivazione di proroga d’un gip/gup della “pendenza di numerose richieste cautelari” perché dinnanzi al male di corrotti e fetenti la giustizia può anche permettersi d’essere lenta, ma non certo non viva e vegeta. Ora sappiamo che fin a prova contraria ogni persona è innocente, compresa la sorellina d’Italia Ilaria Galotta, agli arresti domiciliari per contestazioni della Procura di Potenza d’illeciti fraudolenti su titoli di studio e abilitazioni professionali, ma nemmeno si può far passare liscia la doppia morale patriottica di chi come Gianni Rosa saltava in flash mob giustizialista, salvo poi a ritrovarsi in tasca un magnifico e rotondissimo rinvio a giudizio sulla sanità lucana. Eppure guardando alla sequela statistica d’accrocchi normativi, ciambotte politiche, conflitti d’interesse, collusioni anche imprenditoriali che si vedono in giro nella pubblica amministrazione ci viene da pensare che la sorellina di FdI non sia che la prima d’una lunga serie d’azioni di bella e necessaria giustizia. Canta Gigi D’Alessio:“Un vagone tricolore per un anno se ne andrà…”