«È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della presenza di due donne particolarmente valenti e capaci, Maria Rosaria Sabia e Margherita Sarli, fra i nuovi vertici degli enti sub-regionali individuati dalla giunta presieduta dal governatore Vito Bardi». È quanto afferma la Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi. «Si tratta di due figure di conclamata professionalità e rimarchevole senso delle istituzioni – dice la consigliera – Maria Rosaria Sabia, chiamata alla guida dell’Arlab (Agenzia regionale Lavoro e Apprendimento), è stata dirigente regionale all’Ufficio Politiche per il lavoro della Regione Basilicata e nella sua carriera professionale ha maturato una notevolissima esperienza, che l’ha vista curare l’elaborazione e la divulgazione di studi e pubblicazioni sull’andamento del mercato del lavoro locale e predisporre note informative e approfondimenti tematici. Margherita Sarli, neo direttrice generale dell’Apt (Agenzia di promozione territoriale), è una nota giornalista professionista, organizzatrice, curatrice e moderatrice di un gran numero di eventi regionali volti alla promozione del territorio. È inoltre autrice, social media manager e vanta un decennio di attività nel ramo della comunicazione e delle relazioni istituzionali». «Tuttavia – continua Pipponzi – la soddisfazione per queste due nomine si accompagna allo sdegno e al rammarico dovuti ad alcune stucchevoli polemiche, consumatesi anche a mezzo stampa, circa la vicinanza sentimentale della dottoressa Sarli a un importante esponente della politica regionale. Ritengo, senza mezzi termini, che sia da Medioevo, e cioè degno dei secoli bui, etichettare o bollare la nomina di una rispettata professionista, esclusivamente perché questa è, o è stata, legata sentimentalmente a una persona che ricopre cariche politiche. Va da sé, che se passasse questo principio, equivarrebbe a negare a priori alle persone capaci, e di conseguenza ai territori interessati, la possibilità di svolgere ruoli apicali e fondamentali per la propria terra. Francamente, sorprende dover ancora assistere nel 2025 a simili polemiche, sterili, ma preconcette, che cercano appigli nel gossip più trito, laddove non ne trovano nella sostanza dei fatti». «Il faro guida in tali ambiti – conclude – come già dimostrano le citate nomine effettuate dalla giunta regionale, deve essere quello della competenza e il comune sforzo deve costantemente andare nella direzione di favorire le donne nell’ascesa ai posti apicali, per vincere il divario di genere, contrastando, si spera una volta per tutte, gli stereotipi e i pregiudizi».

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