Dobbiamo riconoscere che nemmeno la più fervida fantasia e le migliori sceneggiature del caso potevano minimamente prefigurare quello che sarebbe accaduto con la politica d’eccedenza parolaia e di zuffe picaresche di questo centrosinistra malridotto e finito in mille rivoli disfattisti. Eppure, perfino mossi da un certo ottimismo, pensavamo che almeno la lezione d’averle prese di santa ragione da Vito Bardi avesse prodotto finalmente il senso amaro d’una necessaria autocritica, se è vera come è vera l’equazione elettorale che chi perde ha sempre torto ed invece manco a dirlo e tanto per continuare l’opera di cupio dissolvi s’è aperto un dibattito addirittura al minuto su un gran galà modaiolo, come peraltro lo sono in Italia tantissimi ed in sragionata successione è arrivato il finimondo su un semplice affaccio potentino quando c’è stata in giro l’iperfetazione della toponomastica senza peraltro che qualcuno si sia indignato così facilmente. Ora il cruccio vero di questi intrepidi non è tanto quello di fare lo sgambetto ad un editore, con la voglia bella di tenere assieme anche radio e televisione, ma quello d’ammorbare Vincenzo Telesca ad un dovere d’inchino verso chi non l’avrebbe fatto nemmeno vincere. Se poi ci aggiungiamo che a furia di bofonchiare tutti i giorni di gran galà della fuffa e di Belvedere potentino s’è fatto l’ennesimo favore a non parlar più d’acqua, di Pil e di liste d’attesa, allora il buon Vito Bardi ed i patrioti di centrodestra al seguito ringrazieranno, anche sentitamente, tutti i sinistri partecipanti dell’opera di distrazione di massa. Canta il volto nuovo dell’hip hop italiano Mattia Montella:“Diventa tutto un galà…”       

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