Bisogna ammettere che questi piddini sono dei fenomeni su cui bisognerebbe scrivere davvero un bel saggio di psicoanalisi comportamentale, vista l’abilità tafazziana di scegliere il momento peggiore per prendersi piacevolmente a botte, pur di non sfruttare la débâcle d’immagine di Bardi e soci, grazie peraltro alla loro capacità di far fare figuracce nazionali alla povera Basilicata. Ora questa propensione diffusa al lesionismo circuìto sotto forma democratica, manco fosse l’esibizione d’una moda, rispunta fuori con i buoni grilli in testa per l’autosospensione di Roberto Cifarelli e su cui registriamo surrealmente cahiers de doléances perfino dagli stessi carnefici. Eppure non per tornare sempre al buon Salvatore Margiotta, ma fuori dalle cerimonie d’ipocrisia, comprese quelle napoletane, la sua bella e pungente ironia di spogliarsi delle finte e soprattutto apparecchiate unità per riprendere attività politica e passione di cambiamento promette d’essere l’unica via possibile del PD lucano e che, tanto per ricordarla agli smemorati e far accucciare i soliti sobillatori di fuffa e sconfitta, ci ha regalato la vittoria superlativa di Vincenzo Telesca. Canta Pinch Lnf:“Fanno i furbi ‘sti Tafazzi…”