Non può che far piacere la smisurata gioia di Ignazio Marcello Mancini, magnifico rettore dell’Unibas, per aver scalato il ranking dei migliori atenei del mondo sulle politiche green, eppure pare una goccia che si perde nell’oceano della sostenibilità. Ora lasciamo stare la cattiva abitudine di vantarsi del trascurabile e di zittirsi del pessimo resto accademico, ma è davvero incredibile che nel momento più difficile dell’Ateneo, come peraltro dimostrano la bassa classifica Censis, nonostante i milioni passati dalla Regione e la fuga di giovani verso altre università, che Svimez e Skuola.net, collocano al 72% e fino alla maglia nera d’Italia, ci si possa industriare per deliberare l’aumento di tre volte tanto lo stipendio, portandolo da 40.845 a ben 116.776 e su cui per fortuna c’è stato il congelamento, in attesa che si pronunci il Mef, come previsto dal DPR 143/2022. Il vergognoso blitz accademico l’ha felicemente scoperchiato il Sole 24 Ore che ha passato a setaccio le 33 famigerate delibere, tra cui quella dell’Unibas, con cui i rettori hanno deciso di far diventare magnifico oltre al titolo, anche il loro stipendio. Canta Fabrizio De André:“Io non tengo compendio che chillo stipendio…”