Forse nemmeno un investigatore bravo come Sherlock Holmes avrebbe avuto vita facile a capire perché Francesco Cupparo è assessore, visto che già prima aveva dato prova di pessima capacità d’azione istituzionale. Ora lasciamo stare il rinvio a giudizio che per tentata concussione pesa come un macigno e che pure dovrebbe consigliarlo al valore d’onore delle dimissioni come pure le sue perle comunicative a metà tra San Francesco e Jeff Bezos d’Amazon, ma questa enigmistica della politica che c’è in giro alla Regione tutta intricata d’età, suppliche e forzisti diventa ancor più insostenibile quando la Basilicata è assediata da ogni parte e vive uno dei momenti più difficili che abbia mai avuto nella sua già complicata storia economica. Così manco ce ne fosse bisogno dopo il Pil a crescita zero, le retribuzioni più basse d’Italia, la peggiore qualità del lavoro, lo spopolamento, il declino dell’Unibas, la desertificazione industriale, il calo vertiginoso dell’export, la povertà energetica, arrivano i dati dell’ABI sull’accesso al credito delle imprese dove la Basilicata registra una delle peggiori contrazioni (-4,5). Canta Edoardo Bennato:“Salvate il salvabile, salvate il salvabile…”