AttualitàBasilicataBlog

MARINO: «OLTRE ALLA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA SI PENSI A QUELLA SOCIALE»

Sul programma Pinqua, la presidente dell’associazione “La Nuova Cittadella”: «Bucaletto ha bisogno di una progettazione integrata»

All’indomani dell’annuncio degli assessori Torlo e Giuzio sulla buona partecipazione delle imprese locali al- la manifestazione di interesse pubblicata dal Comune di Potenza per realizzazione del “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare” (Pinqua) previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo contattato Michela Marino, presidente dell’Associazione di quartiere “La Nuova Cittadella” che si fa da tempo portavoce delle speranze e delle preoccupazioni dei residenti di Bucaletto. Persone che da anni ormai vivono in container fatiscenti e che sperano un giorno di poter viveve in una casa degna di tale nome. Michela Marino, non nasconde lo scetticismo che aleggia sul piano proposto: «Il progetto non entusiasmava prima e non entusiasma ora, perché noi ormai da anni sappiamo che il futuro di Bucaletto non può essere rappresentato da una semplice riqualificazione architettonica del quartiere, tralasciando la dimensione sociale». Il progetto di riqualificazione mira a sostituire i vecchi moduli abitativi temporanei con nuove villette mono e plurifamiliari, oltre a migliorare le infrastrutture interne al quartiere, creando viali alberati, piste ciclabili, marciapiedi accessibili e nuovi spazi pubblici come parchi o piazze. L’obiettivo è quello di migliorare la vivibilità e l’identità del quartiere, che da anni è stigmatizzato come un “ghetto” urbano. Marino però sottolinea un aspetto fondamentale: la riqualificazione sociale è importante quanto quella edilizia. «Se si prevedono solo alloggi di edilizia pubblica, non si riesce a fare quel salto di qualità che potrebbe finalmente tirare fuori il quartiere dal contesto ghetto che vive ormai da 40 anni», continua Marino. Secondo la presidente de La Nuova Cittadella, è necessario che la progettazione per Bucaletto sia complessiva, integrando l’edilizia pubblica con quella privata, in modo da favorire l’interconnessione e lo scambio sociale. «Chiediamo un commissariamento nazionale del progetto», afferma Marino, «in quanto crediamo che sia l’unico modo per avere una visione complessiva che risolva i problemi di Bucaletto, in modo che il quartiere possa avere una traiettoria certa e definitiva. Non si può più pensare a interventi parziali, bisogna pensare a un progetto di rinascita globale». Marino pone un forte accento anche sul- la necessità di servizi e spazi di socializzazione. «I servizi non sono una parte secondaria, ma una componente fondamentale per migliorare la qualità della vita dei residenti. Le piste ciclabili, che vengono presentate come una novità, sono sicuramente un valore aggiunto, ma oggi, quando la stragrande maggioranza delle famiglie vive in prefabbricati fatiscenti, sono uno schiaffo!» sostiene. Un altro tema centrale è la destinazione degli alloggi. Marino pone l’accento sul fatto che le nuove abitazioni devono essere destinate prima di tutto a quelle famiglie che vivono ancora nei prefabbricati, ormai insalubri e indegni. «Le case vanno bene, ma vogliamo essere certi che vengano assegnate prima di tutto alle famiglie che hanno vissuto per anni in condizioni disastrose. E non possiamo permettere che queste famiglie finiscano in una graduatoria generica per tutta la città», precisa Marino, che chiede che il processo di assegnazione avvenga in modo equo e mirato. «Non vogliamo che nessuna famiglia debba continuare a vivere in ambienti insalubri», conclude.

Rosamaria Mollica

3331492781

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti