A Lagonegro, la sindaca Maria Di Lascio fu costretta alla fine anticipata del suo mandato sulla base di una misura cautelare che poi è stata annullata dal Tribunale del Riesame. Senza quella misura cautelare oggi il sindaco di Lagonegro sarebbe ancora la Di Lascio. La questione morale, come prevedibile, è stata una delle grandi questioni della campagna elettorale che seguì. È innegabile che l’attuale sindaco Falabella vinse anche sulla base di quei temi.
LA LEZIONE DI NENNI
Pietro Nenni, sosteneva che a fare la gara a chi è più puro si trova sempre qualcuno più puro che ti epura. Sembra scritto proprio per quanto accade in questi giorni a Lagonegro. La nostra storia garantista (che applicammo anche nella vicenda Di Lascio) ci impedisce di giungere a conclusioni affrettate o di anticipare giudizi. Anzi, ci impone di applicare il principio di non colpevolezza. Quello che, però, a noi interessa come sempre è la questione politica e sociale che emerge dalla vicenda dei presunti abusi edilizi della famiglia del sindaco Falabella di cui abbiamo già dato notizia nell’edizione di ieri.
IL SINDACO DEVE CHIARIRE
Da quello che emergerebbe, alcuni immobili di proprietà della famiglia Falabella sarebbero stati costruiti su terreno agricolo realizzando una vera e propria lottizzazione abusiva in contrada Zanco. Noi non sappiamo se tutto ciò sia vero e ci piacerebbe che il sindaco ci desse qualche spiegazione in merito, magari per smentire. È opportuno precisare che Lagonegro è uno dei Comuni del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Non sappiamo se l’area in oggetto rientro nell’area protetta o ne sia fuori, ma ad ogni buon conto, risulta quanto mai anomalo che un sindaco di sinistra, ambientalista per cultura, realizzi opere edili con una lottizzazione abusiva. Così come sarebbe alquanto bizzarro che un sindaco che è in prima linea per la difesa dell’ambiente sia poi così leggero nella tutela del territorio da un punto di vista urbanistico. Da quello che apprendiamo ci sarebbe una richiesta di concessione in sanatoria per una delle villette in questione e questo non è un buon segno. Noi speriamo che non sia vero e confidiamo che il sindaco di Lagonegro sia in grado di smentire le dicerie anche perché ci sarebbe un palese conflitto di interesse etico tra il richiedente e il sindaco Falabella come amministratore.
LA MOGLIE DI CESARE
Non è nostro compito fare indagini né anticipare giudizi. Né lo abbiamo mai fatto. Ricordiamo a Falabella che il politico deve essere come la moglie di Cesare, non basta che sia pura, ma deve anche apparire tale. Può legittimamente decidere di nascondersi dietro al silenzio, può snobbare le nostre richieste di chiarimento. Noi preferiremmo che ci dicesse che sono solo voci infondate, ne saremmo ben lieti. In mancanza di qualsiasi chiarimento, i cittadini saranno liberi di interpretare il silenzio come meglio credono. Certo è che per l’amministrazione che ha vinto sulla questione morale, non sarebbe una bella figura. Certo è che, al di là di ogni questione legale, la difesa del paesaggio e del territorio dovrebbe essere al centro degli interessi di tutti e costruire villette in zona agricola, come ipotizzato in assenza di autorizzazioni, non è un buon modo per tutelare ambiente e territorio.
Di Massimo Dellapenna