L’anno che si sta chiudendo porta con sé la valenza trasformativa di uno dei Governi più
longevi d’Italia. Un modello a cui guardano paesi, come la Francia, che ad oggi fanno
fatica a trovare la loro stabilità, cercando disperatamente come conquistarla. La ricetta
italiana? Giorgia Meloni. Il nostro Presidente non solo è garanzia di unità per la
coalizione governativa, ma essa stessa è la misura di un’autorevolezza sempre più
ricercata e finalmente conquistata, e conclamata, nell’ambito internazionale ed interno
dell’Italia. Giorgia Meloni è il sigillo all’Unità di Italia, dell’indefesso impegno del suo
Governo di cercare la pace e di costruire la pace, di ribadire l’importanza e l’impegno
della via italiana nello scacchiere internazionale.
Anni intensi, dunque, caratterizzati dall’impegno del nostro Paese nel perseguire la sua
scalata tra le grandi potenze, nel riconquistare il posto che le spetta di diritto. È
innegabile, infatti, come questo sia il ruolo che le compete: basti pensare al fatto che il
nostro Paese è la quarta potenza commerciale, di come il suo modello di import ed
export stia diventando un comune denominatore in Europa. Contro i detrattori, è
impossibile negare come il ruolo e l’autorevolezza dell’Italia sia cresciuto e riconosciuto
in tutti i tavoli internazionali: da Paese ospitante del G7 a referente cardine nel riassetto
dell’ordine europeo nel conflitto Russo-Ucraino, oltre che nella ricostituzione delle
alleanze in seno al Parlamento Europeo, nonché nella definizione della composizione
della Commissione Europea. La nomina del nostro Ministro Fitto a vicepresidente della
Commissione Europea è la riprova del prestigio conquistato dal nostro Paese, grazie
anche all’ottima gestione dei fondi del PNRR e alla confacente strategia di visione
adottata.
Nella mia attività parlamentare, di deputato della commissione affari esteri, nonché di
Presidente dell’Iniziativa Centro Europea e della sezione bilaterale di amicizia tra i Italia
e Paesi del Golfo, ho potuto toccare con mano l’importanza delle nostre politiche
estere, e sentirmi parte di esse. Mai come nel corso di questa legislatura, il ruolo della
mia commissione è stato fondamentale nella gestione e decisione della linea politica
del nostro parlamento e nell’indirizzare l’attività del Governo. Personalmente, ho sentito
più di una volta di dare il mio contributo in molte delle occasioni offerte, grazie ai
dibattiti e agli incontri in seno alla stessa commissione esteri. Non solo, nella mia
attività di Presidente dell’INCE, nel mio dialogo costante con i Paesi non ancora facenti
parte dell’Unione Europea, ho contribuito costantemente nel perfezionamento del loro
percorso di adesione, a ribadire le condizioni essenziali per il loro ingresso, avviando, in
collaborazione con l’amministrazione del Parlamento italiano, percorsi volti
all’adeguamento delle riforme richieste dall’Unione, ai fini del loro perfezionamento. Io
per primo mi sono fatto promotore del percorso di avvicendamento tra il Parlamento
italiano e quello della Repubblica della Moldova – per fare un esempio.
Non solo, ho avuto il privilegio e l’onore, grazie all’attività della sezione bilaterale di
amicizia con i Paesi del Golfo, di cui sono il Presidente, di dibattere con il Ministro della
delegazione del Qatar, direttamente coinvolto nelle trattative con Hamas per il rilascio
degli ostaggi nel conflitto Israelo-Palestinese. Ho potuto, dunque, constatare il forte
rispetto reciproco tra i nostri paesi nella volontà unanime nel costruire un fronte unito
nel rilascio degli ostaggi, e nel debellare il germe della guerra il prima possibile. Ogni
azione e parola, mossa in tale direzione, è la riprova costante dell’impegno Italiano nel
perseguire e raggiungere la pace.
Come poc’anzi affermato, nel mio ruolo di Presidente dell’InCE, la mia azione non si
limita soltanto alla costruzione di alleanze in vista del rafforzamento dell’Unione
Europea, ma mira anche alla concretizzazione dei percorsi degli aiuti per l’Ucraina in
vista della sua ricostruzione. Quale Presidente anche della commissione economica in
seno dall’Iniziativa Centro Europea, prossimamente, sarò promotore di un’iniziativa di
confronto tesa al perfezionamento dei contribuiti posti in essere in vista della
ricostruzione, volti dunque, in primis, alla realizzazione di partenariati e alleanze volti a
ridare nuova forma e speranza al futuro dell’Ucraina.
Tutto questo è solo una piccola, ma pur essenziale parte, dell’azione realizzata in
grande dal mio Governo. L’anno che verrà è un anno che ci porrà davanti sfide
fondamentali di definizione e – ci si augura – di chiusura, sullo scenario internazionale,
dei focolai di guerra che agitano il pianeta. Ciò che mi rasserena e che posso affermare
con certezza la volontà del mio Governo e l’impegno costante del nostro Presidente
Giorgia Meloni nel realizzare tale ambizioso e imprescindibile obiettivo la Pace quale
condizione essenziale per la prosperità e la pace dei popoli, e per il futuro dei nostri figli
e di quelli di tutto il mondo.
