Dobbiamo ammettere, pur con un certo trepidante imbarazzo d’innamorati fieramente lucani, che questi patrioti d’un centrodestra pieno di fuffa e demerito un’idea di Basilicata ce l’hanno pur avuta, almeno fin qui ed è quella di farle scientificamente capitare tutto il male possibile per renderla, grazie ai loro misfatti giornalieri, davvero la peggiore tra tutte le Regioni del bel Paese. Ora va detto che questa governance da cupio dissolvi che ha disseminato negli anni davvero il capolavoro del loro fallimento sulla scena nazionale ha saputo essere così efficacemente trasversale da interessare praticamente tutto lo scibile istituzionale dove hanno messo sopra le loro accigliate mani: dal Pil a doppio zero alla fuga biblica dei nostri giovani, dal macigno dei 71 milioni della mobilità passiva della sanità alla scomparsa demografica d’interi paesi, dalle retribuzioni più basse d’Italia al deserto industriale, dal poltronificio doroteo ai milioni d’euro consulenziali a favore degli indomiti napoletani del governatorato e così via fino ad arrivare ad uno sprofondo terribile di cadute e ghirigori, figuracce e giravolte, voltafaccia ed erroracci, svarioni e lapsus, secondo una rassegna infinita di bassa umanità e di mancanza strutturata di politica e perfino di morale. Eppure davanti a tanto disastro patriottico s’era pensato, forse troppo ingenuamente, che già là si fosse toccato il fondo ed invece fai e rifai guai, sbaglia e risbaglia a piacere e soprattutto persevera con gusto tragico e bravura capovolta ed eccoci con la povera Basilicata senz’acqua, manco fosse la scassata ed assetata Sicilia. Se poi a tutto questo aggiungete la lezioncina minima di scaricabarile e scollinamento vergognoso dalle responsabilità che Bardi e soci hanno furbescamente tentato fino alla messinscena melodrammatica, dimenticando però sempre d’avere sul loro groppone cinque lunghi anni più che sufficienti per rimettere in ordine le cose allora vedrete in faccia la Basilicata messa al contrario e su cui pure un appassionato alla maniera di Vannacci ne sarebbe rimasto impressionato. Così ad un giro di boa epocale e con Babbo Natale alle prese con la distribuzione di taniche e regali d’arredo idrico non ci resta che augurarsi di non vederseli più attorno, magari grazie anche ad un po’ di salutare e profumata aria di giustizia che i magistrati della Procura della Repubblica di Potenza e Corte dei Conti vorranno regalarci, a partire sull’accrocco idrico e così via. Dunque Buon Anno Basilicata, nonostante la mancanza d’acqua.