BASILICATA IN FUMO
TACCO&SPILLO
Avevamo già sostenuto, peraltro con giusta cognizione di causa, una ventata d’ironia in formato tabagista e perfino con un certo fiuto profetico, che questi patrioti di centrodestra a furia di propalare sempre e solo fuffa e demerito sono riusciti davvero a mandare in fumo la povera Basilicata, ma non pensavamo che la metafora politica fosse così terribilmente calzante da diventare anche una tendenza di successo e d’attualità statistica. Ora l’Istat, benemerito istituto che tratta in maniera ufficiale cifre e infografiche e sempre pronto a descrivere trasformazioni sociali e pure abitudini sbagliate, in una nota dell’altro giorno ha fotografato la situazione del Paese su alcuni fattori di particolare rischio per la salute come fumo, eccesso di peso, alcol e sedentarietà e così, tanto per cambiare e come al solito, s’è acchiappata l’ennesima figuraccia a scala nazionale perché s’è scoperto l’indicibile e cioè che nella tristissima geografia del fumo la Basilicata si prende, solo dopo la più depressa e malconcia Calabria, addirittura la seconda maglia nera d’Italia con un numero medio di sigarette fumate al giorno del 12,1%. Cantano i Death Stalker:“Ti vendi le strofe, mandi tutto in fumo…”