BASILICATA 12ª COL 20% DEGLI OBIETTIVI DI POTENZA DA INSTALLARE RAGGIUNTI
Rinnovabilii dati dello studio di Legambiente
L’ Italia è in forte ritardo nel realizzare gli impianti a fonti a rinnovabili e nel centrare l’obiettivo 2030 confermato anche dal decreto aree idonee del 21 giugno 2024, ossia nuovi 80 GW. Negli ulti- mi quattro anni è stato, infatti, realizzato appena il 23,2% dell’obiettivo al 2030. Mancano ancora all’appello 61,4 GW da realizzare nei prossimi 6 anni, pari a 10,2 GW l’anno e serve accelerare: nel 2023 abbiamo, infatti, installato in Italia circa 6 GW di nuovi impianti a fonti rinnovabili, mentre nel 2024 saranno tra i 7 e gli 8 GW. A fare il punto è il report di Legambiente “Regioni e aree idonee. Le fonti rinnovabili nelle Regioni italiane, la sfida verso il raggiungimento degli obiettivi al 2030 attraverso le aree idonee” realizzato dall’associazione ambientista, Kyoto Club e l’Editoriale La Nuova Ecologia, che mette in fila dati e numeri accompagnati da un pacchetto di dodici proposte per la valutazione delle aree idonee. Tornando ai dati, il Trentino-Alto Adige è la regione che spicca più di tutte con il 60,8% dell’obiettivo raggiunto. Le altre regioni si man- tengono al di sotto del 35%. La Basilicata si colloca al 12° posto su 20 Regioni con poco più del 20% degli obiettivi di potenza da installare raggiunti. Come specificato anche dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 21 giugno 2024 per la Basilicata è fissato un obiettivo aggiuntivo al 2030 di 2105 MW di potenza rinnovabile istallata rispetto al 2020. Quindi se nel 2020 risultavano installati quasi 1900 MW di impianti di energia rinnovabile, al 2030 se ne dovranno aggiungere appunto 2105 MW. Tuttavia dal 2020 ad oggi la potenza istallata è stata pari solo a circa 418 MW (poco più di 100 MW all’anno), quindi nei prossimi 6 anni si dovrebbero installare oltre 1680 MW, pari a circa 280 MW all’anno. Per cui Trentino-Alto Adige a parte, che spicca con il 60,8% dell’obiettivo raggiunto, le altre regioni si mantengono al di sotto del 35%. Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Vall D’Aosta e Piemonte con una media tra il 34,4% e il 30,6%, e poi a scendere fino ad arrivare nelle ultime posizioni con il Molise, appena il 7,6%, la Sardegna con il 13,9% e la Calabria con il 14%. Anche in questo caso sono diverse le Regioni che hanno raggiunto e superato gli obiettivi annuali al 2024 del decreto nazionale. In particolare, parliamo di 12 Regioni su 20: Trentino-Alto Adige con 418,2 MW in più, Friuli-Venezia Giulia con 269,6 MW, Lazio con 667,6 MW, Valle d’Aosta con 73,9 MW, Piemonte con 484,1 MW, Lombardia con 723,2 MW, Veneto con 363,3 MW, Campania con 169,8 MW, Abruzzo con 96,4 MW, Umbria con 134,1, Emilia-Romagna con 58,1 e Toscana con 94,5 MW. Otto, invece, le Regioni che non hanno raggiunto gli obiettivi annuali, complessivamente con 1 GW circa di installazioni mancanti. Ovvero Basilicata con – 118,6 MW, Marche con – 28,7 MW, Liguria con – 16,4 MW, Puglia con – 435,5 MW, Sicilia con – 150,5 MW, Calabria con –104 MW, Sardegna con –130,1 MW e Molise con –98,4 MW.