IRPEF, IL GRANDE INGANNO TRA BUGIE E IMPROVVISAZIONI, IL RISIKO DEL GOVERNO SULLE TASSE
C’era una volta una promessa: meno tasse per tutti. Ma la realtà è ben diversa
È GIUSTO INFORMARE
C’era una volta una promessa: meno tasse per tutti. Ma la realtà è ben diversa.
La manovra fiscale del governo non solo ripropone vecchie misure ottenute grazie agli scioperi, ma finisce per aumentare la pressione fiscale sul ceto medio.
17 miliardi spostati sulle spalle degli stessi lavoratori, che pagano il conto due volte. Pensionati e lavoratori dipendenti vedranno le loro buste paga alleggerirsi, mentre il sistema fiscale si complica ulteriormente.
Il risultato?
Più disuguaglianze e meno certezze.
Vogliamo un fisco progressivo, giusto e comprensibile.
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🔹IL TEMA
Irpef, il grande inganno
IRPEF, IL GRANDE INGANNO TRA BUGIE E IMPROVVISAZIONI, IL RISIKO DEL GOVERNO SULLE TASSE
Bugie e improvvisazioni, questo il risiko del governo sulle tasse. Venduta per nuova una misura vecchia e conquistata dal sindacato. Per di più i conti sono sbagliati e il ceto medio ci perde
Una vera partita di giro, in perdita.
È quello che il governo ha approntato per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti attraverso i provvedimenti sul fisco contenuti nella manovra.
Una partita di giro e probabilmente anche un gran pasticcio visto che il dl fiscale è stato rimandato in Consiglio dei ministri per correzioni non si sa di che natura.
Quel che è chiaro è che Meloni e Giorgetti vendono per la terza volta lo stesso provvedimento che Cgil e Uil avevano conquistato scioperando (lo sciopero serve!) all’epoca del Governo Draghi.
Per di più, quest’anno portando la riduzione del cuneo dai contributi all’Irpef i dipendenti ci perdono pure.
LE TASSE NON SI ABBASSANO
Innanzitutto è bene tenere a mente che non solo non c’è nulla di nuovo rispetto a quanto ottenuto dal Governo Draghi, ma il taglio del cuneo di quest’anno, pari a circa 17 miliardi,viene tutto pagato dagli stessi lavoratori e lavoratrici cui si applica. Perché?
Semplice: 17 miliardi è proprio la cifra che i dipendenti hanno pagato in più nel 2024 a causa soprattutto del drenaggio fiscale che non viene restituito
Questo vuol dire che con i rinnovi contrattuali e la rivalutazione delle pensioni è cresciuto il reddito nominale, ma con esso anche la pressione fiscale, decurtando il reddito effettivo delle persone. Davvero un triste risultato. Ovviamente sottaciuto dal governo.
AUMENTANO LE DISEGUAGLIANZE
Lo afferma l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) in audizione davanti alle Commissioni parlamentari che stanno esaminando la manovra:
“La riforma aumenta le già ampie differenze nel trattamento fiscale delle diverse categorie di contribuenti dipendenti, pensionati e autonomi”
Non solo, ma tra bonus, detrazioni, mancate detrazioni e aliquote Irpef tutto diventa più difficile, anche soltanto capire quale regime fiscale si applica alle singole buste paga
Si legge infatti ancora nella memoria dell’Upb:
“La compresenza di tre strumenti per la riduzione del prelievo sul lavoro dipendente, che interagiscono tra loro in modo articolato, produce un’architettura fiscale complessa e difficilmente intellegibile per i suoi destinatari”
IL CETO MEDIO CI PERDE
Alla fine questo è il risultato, secondo i calcoli di uno studio della Cgil e del Sistema Caaf nazionale: con il passaggio dalla decontribuzione alla fiscalizzazione dei benefici, la stragrande maggioranza dei lavoratori non solo non vedrà 1 euro in più in busta paga, ma ci perderà pure: fino a 200 euro annui sotto i 35 mila, e con punte di perdita anche di 1.000 euro in alcune fasce.
Davvero un bel risultato.
Se a questo si aggiunge che per effetto dei tagli agli enti locali e alle Regioni le addizionali regionali e comunali sono destinate ad aumentare, certamente non a scendere, e che gli scaglioni sono sempre gli stessi, è facile comprendere come alla fine, complessivamente, la pressione fiscale aumenterà.
Ma non per tutti, solo per lavoratori e lavoratrici dipendenti e pensionati. Insomma, si tratta di una “grande partita di giro a saldo zero”, con il governo che con una mano dà, con l’altra si riprende tutto.
DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
Passare dal sistema contributivo a quello fiscale per ridurre il cuneo, cosa buona a giusta suggerita da Upb, Banca d’Italia e Corte dei conti, prevede una capacità di far di conto che forse manca a chi ci governa.
Secondo i calcoli dell’Ufficio parlamentare di bilancio, sembra che questo passaggio comporterà non solo un aumento delle aliquote effettive (sulla carta sono tre, ma rischiano di essere di più), ma mettendo insieme i diversi strumenti, dai bonus all’accorpamento delle aliquote e alla riduzione delle detrazioni fiscali, la pressione fiscale effettiva sui redditi medi rischia di sfiorare e forse superare il 50%. Non è un caso che – come detto – tutto torna in Consiglio dei ministri.
SCIOPERO GENERALE PERCHÉ
Occorre rimediare a tutti questi errori e distorsioni.
Occorre imparare a far di conto, soprattutto bisogna fare un bagno di realtà.
La condizione economica del Paese è ben diversa da quella che viene propagandata. Ricorda la Cgil:
“Il Pil cresce dello zero virgola; la domanda interna ristagna, mentre l’export – ad agosto – ha perso il 6,7% in valore (e il 10,7% in volume) sull’anno precedente”
E ancora: “La produzione industriale cala da 20 mesi consecutivi; precarietà, lavoro nero e sommerso colpiscono sei milioni di lavoratrici e lavoratori; l’evasione fiscale e contributiva è a quota 82,4 miliardi; l’inflazione cumulata nel triennio 2021/2023 è stata del 17,3%, con conseguente decurtazione dei salari”
L’appuntamento è venerdì 29 novembre in oltre 40 piazze d’Italia: lavoratori e lavoratrici sciopereranno per rivendicare il cambiamento dell’Irpef in manovra, un diverso modello sociale ed economico a partire da un fisco proporzionale e progressivo, con una reale capacità di redistribuzione della ricchezza così come Costituzione vuole
Landini: “Da Salvini un attacco a tutti i lavoratori”
Il segretario generale della Cgil risponde al ministro dei Trasporti che ha precettato lo sciopero generale:
“Invece di fare la conta deve capire i motivi per cui le persone incrociano le braccia”
“Con la precettazione Matteo Salvini ancora una volta attacca il diritto di sciopero”. Dalla trasmissione di Raitre Il cavallo e la Torre, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini smaschera le bugie del ministro dei Trasporti: “Perché questo è uno sciopero generale, il primo che noi proclamiamo quest’anno. E lo proclamiamo proprio per tutelare al meglio i diritti delle persone, che altrimenti non sono tutelati, anche dalle politiche del governo”
Per Landini si tratta di “un attacco esplicito e penso che il problema vero è tutelare i cittadini da Salvini, non tutelarli da uno sciopero”. Il ministro “dovrebbe ricordarsi che è ministro dei trasporti tutti i giorni, non solo quando c’è lo sciopero di Cgil e Uil – rincara la dose – non so se ha mai fatto un giro in metropolitana, sugli autobus, sui treni, o se vive da un’altra parte. Noi lo sciopero lo facciamo proprio perché vogliamo che si facciano degli investimenti seri, che si facciano le cose serie, in più vorrei ricordare che una causa dello sciopero è proprio Salvini, non aveva promesso di modificare la Fornero
Per il numero di Corso Italia, il punto vero “non è contare gli scioperi ma capire perché le persone arrivano a scioperare perché vorrei far presente che ci rimettono lo stipendio, non è gratis, non è un giorno di vacanza, si rinuncia al proprio stipendio, in un Paese dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese, e scende in piazza per difendere la propria condizione il governo non sta rinnovando i contratti, ha messo risorse insufficienti, ha bloccato le pensioni, il governo ha tagliato la sanità, oggi la gente non si cura perché non ha i soldi o ha liste d’attesa che sono infinite, il governo continua a non tassare la rendita e i profitti e continua a tassare il lavoro dipendente e i pensionati
Tutti motivi utile per confermare lo sciopero generale. Conclude Landini, e “per risolvere i problemi delle persone e per dare quelle risposte che questo governo non sta dandotanto meno il ministro per le cose di cui si deve occupare
#sapevatelo2024