Acquedotto Lucano: l’ex Amministratore unico Giandomenico Marchese, lo è stato dal maggio 2018 al luglio 2021, contro l’attuale Au Alfonso Andretta. A riaccendere la litigiosità tra i due, l’inchiesta della Procura di Potenza che non coinvolge direttamente nè l’uno, nè l’altro. «Attese le diverse illazioni di pubblico dominio che l’Attuale amministrazione ha avanzato in diverse occasioni sulla precedente gestione – ha dichiarato Marchese -, mi preme fare alcune doverose precisazioni. Mi riferisco alle affermazioni sulla linea di difesa dell’attuale gestione fondata sulla adozione, ad opera dell’Ingegnere Andretta, di atti (Modello organizzativo 231, Piano anticorruzione, Codice etico ed altri) che, invece, Acquedotto Lucano aveva già da tempo approvato ed attuato, essendo obbligatori per legge. Non è un caso che sul sito istituzionale della società, l’ unico documento consultabile del modello 231 e del codice etico è quello approvato nella precedente gestione anno 2020, dopo un lavoro coordinato da un professore universitario esperto della materia e l’organismo di vigilanza dell’epoca nominato nel 2019 fino al 2021 sulla scorta di un avviso pubblico, unico esperito in acquedotto lucano per l’assegnazione della citata nomina, volto a garantire assoluta indipendenza e autonomia dei membri esterni nell’ esercizio della funzione loro assegnata dalla legge». «Le diverse affermazioni illazioni di questi ultimi giorni, oltre ad essere ineleganti e inopportune – stante le indagini ancora in corso – ha proseguito Marchese – risultano grave- mente lesive della mia reputazione. Rivendico di aver operato al meglio per garantire il rispetto delle leggi e delle procedure aziendali, attraverso l’adozione di tutte le misure atte a scongiurare condotte illecite commesse in danno dell’Ente. Ma non solo. Tali gravi insinuazioni rischiano di gettare discredito anche sui tanti dipendenti, funzionari e dirigenti della società che hanno operato – sotto la mia guida – nel pieno rispetto delle norme di legge, della trasparenza e delle procedura adottate». «Respingo pertanto al mittente – ha concluso l’ex Au di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese – le illazioni e insinuazioni sulle presunte inadeguatezze della precedente gestione nel fronteggiare fenomeni di malaffare che, ove accertati, non potranno che essere isolati e confido nell’operato della Magistratura e degli organi di polizia giudiziaria ai quali rimetto la mia più ampia collaborazione e disponibilità». Riguardo all’inchiesta penale, il Pm Elena Mazzilli ha chiesto misure cautelari e interdittive per 17 persone e 5 società. Contestati, a vario titolo, presunti illeciti penali legati alla turbativa della gara per l’assegnazione dei 17 lotti per la manutenzione e l’ammodernamento delle reti idriche e fognarie e diversi presunti episodi di corrutetele tra imprenditori e alcuni tra attuali ed ex funzionari di Acquedotto Lucano. I primi interrogatori preventivi davanti al Gip del Tribunale di Potenza, Lucio Setola, sono stati fissati per oggi.