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“RIMBORSOPOLI BIS”, MANCUSI ASSOLTO IANNELLA: «QUESTA, UNA VITTORIA AMARA»

La Commissaria provinciale dell’Udc critica la spettacolarizzazione mediatica che ha minato la fiducia nella politica e chiama al rispetto del garantismo costituzionale

Agatino Mancusi, ex assessore regionale all’ambiente e alle infrastrutture e vice presidente della Giunta De Filippo, è stato assolto qualche giorno fa dalla Corte di Appello anche nell’ambito del processo “Rimborsopoli bis”. Quest’assoluzione si aggiunge a tutte le altre assoluzioni avvenute negli anni precedenti. «Da sempre convinta della sua estraneità – afferma Carmela Iannella, commissario provinciale dell’UDC – ripensando alle accuse che Mancusi ha dovuto affrontare nelle aule giudiziarie e ricordando il clamore mediatico che ha accompagnato tutti i processi a suo carico, tutti terminati con l’assoluzione, dinanzi all’ennesima assoluzione, esprimo soddisfazione soltanto a metà perchè un’assoluzione che arriva dopo 11 anni non è una vittoria ma semplicemente la liberazione da un terribile tormento». «Rimborsopoli, che colpì un’intera classe dirigente da nord a sud, ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica e il clamore mediatico che accompagnò l’inchiesta contribuì ad allontanare ancor di più la gente dalla politica incentivando da un lato l’astensionismo e, dall’altro, l’aumento dei consensi a favore dei partiti che cavalcavano l’onda populista. In Basilicata, l’allora Presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, ritenne addirittura opportuno dimettersi portando la Basilicata nel 2013 a elezioni anticipate. Quel giorno, un’intera classe dirigente fu classificata agli occhi della regione e della nazione, alla luce dei fatti ingiustamente, a dir poco come inadeguata. E sempre quel giorno, per me, in Basilicata, si celebrò il funerale di un principio fondamentale della nostra Costituzione, il Garantismo» continua Iannella. «Auspico oggi – conclude Iannella – che ci si ponga la domanda come porre rimedio, non alle inchieste, che ovviamente sono legittime, ma alla spettacolarizzazione delle inchieste che poi, come spesso accade alla fine dell’iter processuale, molte volte si pronunciano a favore degli indagati. Un buon inizio sarebbe l’uso del buon senso e del rispetto dei principi costituzionali, meno spettacolo e più attenzione per il prossimo in attesa del verdetto finale rispettando sempre il principio della presunzione d’innocenza». «Questa sentenza ha portato con se degli sconfitti e sono tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di difendere fine in fondo un principio così importante e fondamentale stabilito dalla nostra Costituzione, il Garantismo ed è stata la vittoria di tutti coloro che, dalla prima ora, hanno avuto il coraggio di sedersi convintamente e pazientemente dalla parte dell’apparente torto pur di difendere, fermamente, i valori nei quali credono» conclude Iannella.

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