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46º VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO

Nel pomeriggio, alle 16.30, il Pontefice incontrerà invece i docenti universitari nella “Promotiezaal” della “Katholieke Universiteit Leuven”, l’università cattolica di Lovanio, una delle più antiche d’Europa, che nel 2025 celebra il suo 600.mo anniversario di fondazione. Anche in questa occasione è previsto un discorso

È GIUSTO INFORMARE

Dopo quello più lungo del suo pontificato, PAPA FRANCESCO solo 4 giorni in Lussemburgo 🇱🇺 e Belgio 🇧🇪 46º viaggio apostolico  

Lussemburgo, il Papa saluta il giovane che ha offerto la sua testimonianza durante l’incontro con la comunità cattolica (Vatican Media)

I cattolici del Lussemburgo, “cattedrale” di cuori aperti a “todos”

All’incontro della comunità cattolica locale col Papa, nella cattedrale di Notre Dame, tre testimonianze hanno offerto l’immagine di una Chiesa sintonizzata sul percorso sinodale, capace di integrazione degli stranieri, aiuto ai più poveri e attenzione ai bisogni della casa comune

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Una Chiesa che si costruisce, un cantiere aperto dove le pietre sono cuori che insieme alzano una cattedrale verso il cielo. Le parole di una canzone della Gmg di Lisbona fissano in un’immagine incisiva l’esperienza dei cattolici lussemburghesi, quella di una casa dove c’è posto per “todos”, anche in un piccolo Paese di 660 mila abitanti in cui la metà sono migranti. A citare la canzone tra quelle risuonate durante l’ultima Giornata mondiale della gioventù dello scorso anno è stato un ragazzo, Diogo Gomes Costa, che ha aperto la serie delle tre testimonianze offerte al Papa durante l’incontro con la comunità cattolica, nella cattedrale di Notre Dame.

Il saluto di Francesco a una delle appartenenti alla comunità cattolica del Lussemburgo

Gmg, festa di fraternità

Da Lisbona, ha detto il giovane, “abbiamo portato dentro di noi batterie piene dell’amore e della gioia di Dio”. L’amicizia nata con un gruppo di coetanei portoghesi, ha raccontato, si è consolidata in un “dopo-Gmg”, quando per quattro giorni i ragazzi portoghesi sono stati ospiti in Lussemburgo. Una festa di fraternità, ha esclamato Diogo, che “ci ha fatto ripetere la parola ‘Todos!’” e che “nella Chiesa c’è posto per tutti”. Costruirla guardando al “domani significa – ha concluso – anche prendersi cura gli uni degli altri”, assieme alla “creazione di Dio, la nostra casa comune, con tutte le sue creature e tutti gli elementi naturali”.

Folla nella cattedrale di Notre Dame in Lussemburgo

In arrivo dal mondo

Suor Maria Perpétua Coelho Dos Santos, in rappresentanza delle comunità linguistiche del Lussemburgo, ha offerto uno spaccato numerico della demografia del Granducato, dove “ogni giorno circa 214.000 frontalieri vengono a lavorare”, oltre alla metà circa dei residenti che ha una diversa nazionalità. Anche la Chiesa, ha detto la religiosa, riflette questo mosaico, con persone che parlano non solo le più diffuse lingue europee, ma comprende anche accenti capoverdiani e vietnamiti, filippini e molte dell’est del Vecchio continente. Se è vero che la nostra diversità è una sfida quotidiana, la viviamo soprattutto come una ricchezza, ha terminato Suor Dos Santos, riecheggiando l’inclusività del “Todos, todos, todos” lanciato da Francesco alla Gmg portoghese.

La fede, fiamma che si riaccende

Sulla realtà della Chiesa del Lussemburgo, il 40% della popolazione complessiva, ha parlato la vicepresidente del Consiglio pastorale diocesano, Christine Bußhardt, che ha usato parole di grande apprezzamento per il percorso sinodale, che tra pochi giorni vivrà a Roma la sua seconda assise generale. Questo percorso, ha affermato la Bußhardt, “offre un’opportunità storica per un rinnovamento tanto necessario”, stimolando maggiore attenzione verso anziani, malati, rifugiati, senzatetto. La spinta alla solidarietà, ha proseguito, si è espressa in particolare grazie “all’impegno di professionisti e volontari qualificati” con i quali “negli ultimi dieci anni sono state costruite centinaia di case e messe a disposizione delle persone bisognose, con l’aiuto delle parti sociali e di Caritas Lussemburgo”. Un lavoro, condotto anche a livello pastorale, che in “molti luoghi la fiamma della fede, della speranza e dell’amore si è riaccesa nei cuori delle persone”

“AUSPICO CHE LA SOLIDARIETÀ UNISCA LE COMUNITÀ NAZIONALI” PAPA FRANCESCO IN LUSSEMBURGO 🇱🇺 

1º discorso

Il Papa è arrivato in Belgio, seconda tappa del suo viaggio al centro dell’Europa

Sotto una pioggia battente, Francesco è arrivato alle 19.06 in Belgio, a Bruxelles, alla base aerea di Melsbroek. Conclusa all’aeroporto internazionale di Lussemburgo-Findel la prima tappa del suo viaggio al centro dell’Europa, dopo l’incontro con la comunità cattolica in cattedrale. Il viaggio proseguirà per tre giorni, fino a domenica 29 settembre

Vatican News

Papa Francesco è arrivato a Bruxelles, capitale del Belgio, seconda tappa del suo viaggio al centro dell’Europa, alle 19.06 alla base aerea di Melsbroek, dove si è tenuta una cerimonia di benvenuto, sotto una pioggia battente. Ma si è subito emozionato ed ha sorriso compiaciuto per il coinvolgente coro di accoglienza di un gruppo di bambini, che sono arrivati correndo di fronte a lui, con magliette gialle e la scritta “Forward with hope” (in cammino con speranza, il motto del viaggio) e le bandierine del Vaticano e del Belgio. Hanno intonato anche un noto “spiritual” che in Pontefice ha commentato con la regina. Dopo l’atterraggio del Boeing 737 della compagnia Luxair, il nunzio apostolico in Belgio, l’arcivescovo Franco Coppola ed il capo del protocollo del Belgio sono saliti a bordo dell’aereo dalla scala anteriore per salutare il Papa. Quando il Pontefice è sceso dal velivolo, è stato eseguito un breve inno di benvenuto, Aux Champs, riservato ai Capi di Stato. Successivamente è stato accolto dal re dei Belgi Filippo, dalla regina Mathilde e da due bambini che gli hanno offerto dei fiori. Dopo gli inni nazionali, la presentazione delle delegazioni. Di quella vaticana fa parte anche l’arcivescovo di Malines-Bruxelles don Luc Terlinden. Al termine, il corteo papale si è trasferito alla Nunziatura Apostolica, intorno alle 20.

Papa Francesco appena arrivato in Belgio assiste ai canti di benvenuto di un coro di bambini e ragazzi. @VaticanMedia

L’ultimo appuntamento e la partenza dal Lussemburgo 🇱🇺

Dopo l’intenso incontro con la comunità cattolica del Lussemburgo in cattedrale, che ha lasciato intorno alle 18, Papa Francesco si è congedato dal Paese accompagnato all’aeroporto internazionale di Lussemburgo-Findel dal granduca Enrico e dalla consorte Maria Teresa. Dopo i saluti ufficiali, alle 18.38 il Boeing 737 della compagnia Luxair con Francesco, il suo seguito e i giornalisti, è decollato alla volta di Bruxelles. Lasciando il Paese, il Papa ha inviato un telegramma al granduca Enrico di Lussemburgo, ringraziando lui, le autorità civili e l’intera nazione, per il caloroso benvenuto e la gentile ospitalità. E assicurando le sue preghiere, invoca su tutti in Lussemburgo la benedizione di Dio “per l’unità, la fratellanza e la pace”.

Il programma di venerdì primo giorno in Belgio

Domani venerdì 27 settembre, in Belgio, la seconda giornata del viaggio si aprirà poco dopo le 9 con la visita di cortesia al Re del Belgio nel Castello di Laeken. Seguirà, alle 9.45, l’incontro con il primo ministro e, alle 10, quello con autorità e società civile, dove è previsto un discorso di Francesco.
Nel pomeriggio, alle 16.30, il Pontefice incontrerà invece i docenti universitari nella “Promotiezaal” della “Katholieke Universiteit Leuven”, l’università cattolica di Lovanio, una delle più antiche d’Europa, che nel 2025 celebra il suo 600.mo anniversario di fondazione. Anche in questa occasione è previsto un discorso.

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