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ROCCANOVA CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: DAL CONSIGLIO COMUNALE RICHIESTA L’INDIZIONE DI UN REFERENDUM ABROGATIVO

Il sindaco Greco: «È una battaglia che portiamo avanti da quando questo era solo un disegno di legge. Si rischia la rottura dell’unità nazionale»

Dal comune di Roccanova, all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale con seduta straordinaria, è stata approvata all’unanimità la richiesta di indizione di un referendum abrogativo della legge del 26 giugno 2024,n. 86, sull’autonomia differenziata. Con tale atto deliberativo il Sindaco e la Giunta municipale si impegnano a sollecitare il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e l’intero Consiglio Regionale della Basilicata perché, ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione e a norma della legge n. 352/1970, il Consiglio Regionale della Basilicata deliberi la richiesta di un referendum abrogativo della legge n. 86, come hanno già fatto altre Regioni, difendendo l’autonomia locale e promuovendo e aderendo ad ogni iniziativa utile a contrastare una riforma ritenuta essere «sbagliata e pericolosa-ci spiega il primo cittadino di Roccanova,Rocco Greco-. Ci impegneremo a sollecitare il Governo nazionale a procedere alla definizione dei LEP e degli altri strumenti perequativi e di eliminazione delle attuali diseguaglianze, come già previsto dalla Costituzione e dalla legislazione vigente, a partire dai criteri per il riparto del fondo sanitario nazionale. Già un anno fa, quando la stessa era ancora un disegno di legge, avanzammo, in consiglio comunale, una proposta per contrastare questa norma. Anche in quella occasione, il consiglio votó all’unanimità. Da una lettura attenta della norma si evince il rischio di una rottura dell’unità nazionale, creando delle differenze nette tra nord e sud». «C’è una unanimità di vedute similari contro questa legge, che non garantisce il rispetto dei principi di cui all’articolo 119 della Costituzione-sottolinea il sindaco Greco – poiché deresponsabilizza le Regioni avvantaggiando solo alcuni territori, quelli più ricchi, che avranno più ingenti risorse fiscali proprie, sottratte agli introiti dello Stato, da usare per integrare il finanziamento standard delle funzioni aggiuntive, per coprire inefficienze o garantire nuove prestazioni senza affidarsi allo sforzo fiscale. È una legge che inoltre espropria il Parlamento delle sue prerogative e rafforza il neocentralismo regionale contro l’autonomia locale assegnando ai presidenti delle Regioni un potere pressoché illimitato, nelle richieste di deleghe e nuove competenze». «Deve essere lo stato centrale a dover garantire un equilibrio per dare eguali diritti a tutti – spiega il sindaco -. Questo è un meccanismo che potrà solo danneggiare le regioni del sud. È importante che un consiglio comunale come il nostro , uno tra i primi comuni in Basilicata, si stia muovendo in tal senso. Inoltre-conclude il primo cittadino – già da ieri pomeriggio è presente un comitato, composto da associazioni e cittadini in sinergia con la nostra amministrazione, che effettuerà la raccolta firme per indire il referendum».

Di Anna Tammariello

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