Antonio Tisci non ha certo bisogno della nostra difesa d’ufficio e né tantomeno l’ha mai chiesta, ma dinnanzi all’ennesima boutade comunicativa sul Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese del deputato dem Enzo Amendola non possiamo trattenerci in nessun modo. Ora lasciamo stare la vergognosa pensata ordita come in una trama nera e davvero poco etica di Enrico Letta, campione di flop elettorali, con lo scambio delle seggiole parlamentari tra Speranza imboscato a Napoli e Amendola catapultato sulla povera Basilicata, ma questa sua propensione alla polemica spicciola, con altezze di cazzeggio sofistico, praticamente su tutto lo scibile lucano, soprattutto dopo la sua sparizione dalla fortuita e stentata elezione, se non puzza di bruciato almeno rende a dir poco sospettosi se non altro per l’avvicinarsi delle politiche. Eppure questa volta per il napoletano Amendola servirà molto più che una semplice e conveniente Speranza per fiondarsi ancora da queste parti, visto che i contendenti sono davvero tanti, compreso un combattente di prim’ordine e pieno di buon merito elettorale come Angelo Summa. Canta la band Elio e le Storie Tese:“Ehi guardate un po’ chi si rivede…”

 

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