Eseguite dalla Polizia di Stato su delega della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza, 3 misure cautelari personali (2 di custodia cautelare in carcere e 1degli arresti domiciliari) nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta della somma complessiva di 79 mila e 542 euro nei confronti di Giovanni Quaratino (già condannato nel luglio dell’anno scorso dal Tribunale del capoluogo alla pena di 8 anni di reclusione, poiché ritenuto colpevole del delitto di associazione mafiosa di cui all’articolo 416 bis in qualità di partecipe all’associazione a delinquere di stampo mafioso denominata clan “Martorano-Stefanutti”), di sua figlia Marilena Quaratino e dell’avvocato Gianluca Molinari. Quaratino, padre e figlia, e l’avvocato del Foro di Potenza, sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, del delitto di peculato in relazione alla gestione dell’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa” di Potenza già sottoposta a sequestro in quanto già ritenuta nella disponibilità di fatto della famiglia Quaratino.

LE INDAGINI

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono state svolte da personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza e della Sisco della PdS di Potenza e sono state avviate nel 2021 a seguito dell’esecuzione dei provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un procedimento penale per 416 bis ed altro, relativo al cosiddetto clan “Martorano- Stefanutti” di Potenza, nel cui ambito «molti componenti del citato sodalizio sono stati già condannati in primo e secondo grado per il delitto di associazione mafiosa». Le investigazioni, secondo l’accusa, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari in ordine alla «perdurante gestione “di fatto” dell’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa da parte dell’indagato Giovanni Quaratino e dei suoi familiari anziché da parte dell’Amministratore giudiziario, essendo l’impresa già stata sottoposta a sequestro preventivo dal lontano 2009, dapprima in sede penale e dal 2019, sottoposta a confisca, nell’ambito di un procedimento di prevenzione ex legge 575-65».

INDEBITI PROFITTI AI DANNI DELLA SOCIETÀ IN AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA

A tale illecita gestione da parte della famiglia Quaratino, anziché da parte dell’amministratore giudiziario, seguiva, secondo l’impostazione accusatoria ritenuta fondata dal Giudice, una indebita acquisizione dei profitti da parte della famiglia Quaratino stessa, anziché da parte dell’Amministrazione giudiziaria. Dalle indagini, e ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, è emerso a livello di gravità indiziaria che le condotte delittuose si erano sviluppate per lungo tempo grazie al «fattivo, determinante e consapevole concorso della figlia di Giovanni Quaratino, Marilena, e dell’avvocato Gianluca Molinari, nella sua qualità di Amministratore giudiziario a suo tempo nominato dal Tribunale di Potenza». Il sequestro preventivo con affidamento in Amministrazione giudiziaria, si era reso a suo tempo necessario proprio al fine di sottrarre l’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa” alla gestione “di fatto” dell’indagato Quaratino e dei suoi familiari che invece come emerso a livello indiziario dalle investigazioni in corso, i cui esiti andranno verificati in sede dibattimentale, non solo, avrebbero continuato a gestire al predetta Agenzia in condizioni di “schermatura” rispetto a possibili accertamenti e accessi da parte degli Enti e apparati dello Stato deputati ai con- trolli amministrativi e di natura fiscale-tributaria ma, approfittando della condizione di dipendenti della stessa nonché della connessa mansione di necrofori, rivestendo pertanto al qualifica di incaricati di Pubblico servizio, ricevevano e incassavano, secondo l’ipotesi accusatoria confermata del Giudice, con il consapevole contributo dell’ Amministratore giudiziario, l’avvocato Gianluca Molinari, consistenti importi di denaro versati da parenti, amici di defunti e committenti di servizi funebri, con conseguente sottrazione di ingenti somme di denaro contante destinato alla predetta società e quindi alla stessa Amministrazione giudiziaria, risultando così indiziati dei delitti di peculato.

IN POCHI ANNI «CENTINAIA DI EPISODI»

Non solo. Dalle indagini emergeva pure che Giovanni Quaratino attraverso tale gestione ha avuto al possibilità di stipulare contratti con fornitori e clienti, di disporre in modo diretto dell’utilizzo dei necrofori, dei veicoli speciali e di un connesso servizio di ambulanze finalizzato al trasporto dei malati. Le indagini condotte dalla Dda di Potenza e dalla Polizia di Stato consentivano di documentare a livello indiziario, con riferimento alle annualità 2019, 2020, 2021 e 2022 (fino al mese di ottobre), centinaia di episodi di appropriazione di somme di denaro quantificate in almeno 531 mila e 518 euro di cui 79 mila e 542 euro completamente accertate, versate da parenti di defunti committenti dei servizi funebri con l’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa” ovvero da Enti pubblici, associazioni sindacali, ordini di categoria, Polizia Municipale, titolari e gestori di agenzie di onoranze funebri sedenti in altri territori per servizi evidentemente resi anche a quest’ultimi, a conferma dell’assenza di alcuna reale discontinuità gestionale fra il periodo in cui l’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa” era nella legittima disponibilità della famiglia Quaratino e quello in cui era stata disposta l’amministrazione giudiziaria dei beni prima sequestrati e poi confiscati, circostanze quest’ultime che erano alla base del provvedimento di sequestro patrimoniale e dell’intervento ablativo dello Stato, ai sensi della legislazione antimafia adotta- to dal Tribunale di Potenza con riguardo proprio ad «una serie di beni, anche organizzati in aziende commerciali, veicoli e motocicli di valore, tutti riconducibili in virtù di formali titoli giuridici o di semplice assoggettamento di fatto, alla disponibilità, gestione e utilizzo dell’indagato Giovanni Quaratino».

GLI ACQUISITI DI BENI DI LUSSO E LE INTESTAZIONI FITTIZIE

Tali contestate condotte delittuose, si ripete, allo stato dimostrate solo a livello di gravità indiziaria, rimanendo ferma, quindi, al presunzione d’innocenza, avrebbero poi consentito al padre e figlia, Quaratino Giovanni e Quaratino Marilena, di appropriarsi illegittimamente di consistenti somme di denaro, effettuando, con tali somme, successive operazioni speculative con in- vestimenti, intermediazioni e compravendite di pietre preziose, anelli e orologi Rolex, di una serie di autovetture d’epoca, di lusso e di grossa cilindrata, segnatamente Ferrari, Lotus, Audi, Jaguar, Porche, Mercedes e Oldsmobile, con intestazioni fittizie avvenute con il concorso fattivo e determinante di altri indagati, fra cui l’amministratore di fatto della società “Auto Yaching Mango Srl” di Padula (Salerno). Nel corso delle indagini emergevano anche, a livello indiziario, condotte di inquinamento probatorio oltre che di sottrazione dei beni e veicoli dell’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa”, che è stata poi sottoposta a confisca definitiva a seguito della recente pronunciata della Corte di Appello presso il Tribunale di Potenza che nel febbraio dell’anno scorso ha rigettato al richiesta di revoca della confisca della società “Padre Pio soc. coop, che dal luglio dell’anno scorso risulta essere rappresentata da un nuovo Amministratore giudiziario, nominato con atto emesso nel giugno dello stesso anno e iscritto il mese successivo dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e della destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata Anbsc.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti